Modena, dalle nozze forzate al vero amore: "La ragazza ora ha i documenti per la libertà"

L’avvocato della 19enne indiana minacciata e picchiata dalla famiglia: "È al sicuro, ma il pericolo resta"

La 19enne indiana minacciata ora vuole sposarsi

La 19enne indiana minacciata ora vuole sposarsi

Reggio Emilia, 8 maggio 2023 – "Saman è morta per riavere i documenti. Stavolta, invece, sono stati recuperati dalla polizia, che è riuscita a prenderli tutti, e la mia assistita ora è davvero sollevata perché questo per lei significa libertà, libertà di sposarsi con chi ama e di andare dove vuole". A parlare è l’avvocato Barbara Iannuccelli, legale della ragazza indiana di 19 anni residente nel Modenese e che si è ribellata alle nozze forzate dopo mesi di violenze fisiche e psicologiche subite in famiglia. Ora vive in un ambiente protetto. I genitori, la zia paterna e la nonna sono indagati per maltrattamenti col divieto di avvicinamento: la picchiavano e la minacciavano di morte perché si era innamorata di un connazionale 23enne di Reggio Emilia. "Per queste ragazze i documenti sono lo strumento per la libertà", rimarca l’avvocato ricordando Saman Abbas, la giovane pakistana uccisa a Novellara dai parenti che non accettavano la sua relazione sentimentale e l’avevano promessa sposa in Pakistan. Anche la ragazza indiana è promessa sposa in patria:

“I genitori le chiedevano ogni giorno la data del diploma perché volevano portarla in India con la forza non appena diplomata, cioè titolata – racconta il legale – le avevano già impacchettato i vestiti. Ora la ragazza potrà avere un permesso di soggiorno svincolato da quello del padre. Lei, come Saman, era decisa ad andare a casa a riprendersi i documenti, forse avrebbe fatto la stessa fine di Saman. Ho perfino fatto una istanza di sequestro dei documenti ma alla fine la polizia li ha acquisiti. E’ successo tutto l’altro ieri, quando è stato notificato anche ai familiari il divieto di avvicinamento alla ragazza e al suo fidanzato".

Con questi documenti, la 19enne vuole sposarsi con rito civile il prima possibile: "Ha solo lui al mondo, è qui da 4 anni e non ha potuto fare amicizie perché i genitori la andavano a prendere a scuola, la chiudevano in casa e le sequestravano il telefonino. Questo ragazzo l’ha conosciuto sui social. La pandemia poi non ha aiutato. Ora lei considera la famiglia del 23enne, che a Reggio è molto integrata, la sua famiglia". Il sogno della 19enne è iniziare una nuova vita, ma per l’avvocato il pericolo non è scampato: "Siamo riusciti a trasferirla in un ambiente protetto, ad avere i documenti, a far scattare un’indagine e ottenere il divieto di avvicinamento alla coppia, ma tutto ciò basterà? Le staranno davvero lontani?", si chiede l’avvocato che ringrazia anche il questore di Bologna per aver trovato in poco tempo un posto sicuro per la giovane. "Il pericolo c’è sempre, tanto che ora la ragazza non sta frequentando la scuola in presenza, ma andiamo avanti un passo alla volta".