Fugge da nozze forzate: "L’incubo è finito, la ragazza ha sposato chi ama veramente”

La 19enne indiana ha coronato il suo desiderio più grande. L’avvocato Iannuccelli: "Ma continuiamo a proteggerla". Adesso vive con il marito in un luogo segreto e sogna di trovare lavoro

L'avvocato Barbara Iannuccelli

L'avvocato Barbara Iannuccelli

Reggio Emilia, 19 maggio 2023 – La località è rimasta segreta, così come ogni singolo scatto della giornata. Prima di tutto c’è la sua sicurezza. Ma quello che può essere raccontato è che lei, 19 anni e un passato di violenza alle spalle, è riuscita graz ie a una grande rete di umanità e solidarietà a sfuggire al matrimonio forzato in India e a convolare a nozze con la persona amata. Si è sposata mercoledì e ha voluto accanto le persone che l’hanno aiutata a rinascere la 19enne indiana, residente nel modenese, che si è ribellata alle nozze forzate dopo mesi di violenze fisiche e psicologiche subite in famiglia. Le violenze in famiglia erano scattate dopo che il padre della giovane aveva scoperto che la figlia – promessa in sposa nel paese d’origine, appunto – si era innamorata di un connazionale 23enne di Reggio Emilia. Lo stesso al quale, mercoledì, la studentessa ha giurato eterno amore.

A stringerla tra le braccia e ad augurarle tutto il bene possibile c’era anche l’avvocato della coraggiosa 19enne sikh, Barbara Iannuccelli che, insieme alla preside dell’istituto frequentato dalla ragazza e ai docenti ha "combattuto in prima linea" per salvare la studentessa da un futuro che non voleva e, soprattutto, da qualcosa di ben più grave che avrebbe potuto accaderle.

“Per noi è stato un riscatto – afferma l’avvocato –. Avendo conosciuto Saman solo in obitorio, ho sperato questa volta di avere la possibilità di aiutare qualcuno prima che potesse accadere una cosa del genere. Sono veramente parte integrante di tutto questo; sono mamma anche io e la situazione vissuta da questa ragazza mi ha coinvolto a 360 gradi. Per la 19enne – continua Iannuccelli – e per il suo fidanzato questo matrimonio rappresentava la realizzazione di un sogno e per me è stata una grande soddisfazione vedere questa giovane donna iniziare a vivere finalmente quella vita che tanto desiderava. Ora i ragazzi hanno tanti progetti, tra cui il lavoro e noi cercheremo di garantire loro più protezione possibile. Quello che posso dire – conclude il legale – è che è stata una cerimonia davvero emozionante".

La 19enne ora vive in un luogo protetto mentre i familiari, denunciati dalla studentessa, dovranno mantenere una distanza di almeno trecento metri dalla vittima e dal suo fidanzato, altrimenti scatterà l’aggravamento della misura. Infatti il giudice Andrea Scarpa, su richiesta della Procura di Modena nei giorni scorsi ha emesso la misura di allontanamento nei confronti dei quattro indagati, ovvero genitori, nonna e zia della 19enne per i maltrattamenti nei confronti della studentessa.

"Ammazziamo te e il tuo ragazzo", le avevano promesso il padre e la zia. I genitori di 44 e 47 anni, la zia paterna di 40 e la nonna 70enne sono tutti accusati di maltrattamenti in concorso: secondo la Procura avevano posto la vittima in uno stato di prostrazione, percuotendola in più occasioni, tenendola due giorni segregata in casa a digiuno, minacciandola ripetutamente di uccidere lei ed il suo fidanzato.

La storia della 19enne era emersa dopo che la preside dell’istituto in cui studiava, per salvarla l’aveva inizialmente ospitata nella propria abitazione. Dopo di che era intervenuta la questura di Bologna che subito aveva posto sotto protezione la ragazza, che ancora vive in un luogo segreto. Ora la studentessa potrà iniziare una nuova vita, quella che tanto desiderava.