
Mirandola, nuovo episodio dopo quello precedente il voto del 2024 che l’ha vista eletta. Scattata la denuncia. Solidarietà dalla maggioranza: "Fatti gravissimi che colpiscono sia una figura istituzionale, sia una donna". .
La sindaca Letizia Budri di nuovo nel mirino della ferocia che si scatena non solo via social, ma anche con ripetute minacce anonime. Era già successo durante la campagna elettorale, negli ultimi giorni precedenti il voto di giugno 2024, quando fu fatta oggetto di un episodio tanto inquietante quanto grave e criminale, allorché nella cassetta della posta trovò una lettera dal gusto davvero macabro che la ritraeva in foto a testa in giù, recapitata al suo domicilio. C’era scritto "Faremo passare a te e alla tua famiglia la voglia di esserti candidata" e per la quale immediatamente sporse denuncia ai carabinieri.
Ma, si scopre che quell’episodio non è rimasto isolato e ad esso ha fatto seguito, ora che è stata eletta, l’invio di un’altra lettera minatoria direttamente presso la sede del municipio di via Giolitti. La sindaca ha nuovamente sporto denuncia e le forze dell’ordine stanno conducendo le relative indagini.
Immediata la solidarietà espressale unanimemente dai gruppi consiliari di maggioranza, Letizia Budri sindaco, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
"Si tratta – scrivono in una nota congiunta i capigruppo di Letizia Budri sindaco, Lega, FI e Fd’I - di fatti gravissimi, che hanno colpito non solo una figura istituzionale, ma una giovane donna, una madre, la cui unica "colpa" è quella di servire, dalla parte sbagliata secondo i suoi detrattori, la propria comunità con dedizione, impegno e coraggio".
Ma, dalle fila della maggioranza si esprime anche preoccupazione per i silenzi delle opposizioni che lasciano intendere l’esistenza di un clima piuttosto arroventato come già emerso su tante questioni che riguardano la ricostruzione, le strade e l’ordine pubblico.
"Eppure, di fronte a questa vile aggressione, - lamentano i gruppi di centrodestra che sostengono la sindaca - anziché esprimere solidarietà e rispetto, alcuni esponenti dell’opposizione locale (i cui nomi nella scorsa tornata elettorale amministrativa erano presenti nelle liste delle attuali due rappresentanze consiliari d’opposizione) hanno preferito costruire una "teoria del dubbio" con mistificazioni cavalcate anche nel corso delle sedute del Consiglio Comunale. Un comportamento studiato per alimentare il sospetto e gettare discredito sull’aggredito, anziché condannare un grave e reiterato comportamento intimidatorio. Addirittura, c’è chi, con tono compiaciuto, - accusano dal centrodestra - ha commentato pubblicamente che le lettere sarebbero "inventate", un mero strumento di propaganda; o chi, in un recente post sulla commemorazione delle vittime del rogo di via Roma apparso sul gruppo Facebook cittadino "La Mirandola", ha scritto che... "e la sindaca sulle sue pagine social posta le foto dei suoi figli: la famosa lettera non l’ha spaventata abbastanza". Commenti – si sostiene - che superano ogni limite e decenza".
La sollecitazione finale rivolta dai gruppi Letizia Budri sindaco, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia alle minoranze è di "una presa di posizione chiara, pubblica e inequivocabile, poiché chi non trova il coraggio di dissociarsi da queste parole, ne è corresponsabile"
Alberto Greco