Nuovi importi, calcoli complicati "Entro un giorno saremo a regime"

Giberti (Faib): "Non era chiara la data di entrata in vigore del decreto. C’è poi il problema delle scorte"

Migration

"È inutile fare la gara a cercare il gestore che ha i prezzi più alti o gridare allo scandalo perché qualcuno non ha ancora applicato le riduzioni alla pompa. Le comunicazioni dal governo sono arrivate incomplete e stiamo cercando di adattarci alle novità. Non ha senso creare allarmismo nel momento in cui si registrano già tante tensioni nella nostra società". Lo dice il presidente provinciale di Faib-Confesercenti, Franco Giberti. La Federazione autonoma dei benzinai chiede tempo per organizzare i propri esercizi e assicura: "Entro un giorno si entrerà a regime". Alla base degli "eventuali" ritardi nell’applicare i nuovi prezzi alla pompa c’è la "confusione" generata a seguito dell’orario in cui sarebbe dovuto entrare in vigore il decreto legge che riduce di 25 centesimi al litro su benzina e gasolio (nuove aliquote a 478,40 euro per 1.000 litri per la benzina e a 367,40 euro per 1.000 litri per il gasolio, rispetto alle precedenti 728,40 e 617,40). Un decreto pubblicato nella notte tra il 21 e il 22 marzo in Gazzetta Ufficiale in contemporanea al decreto interministeriale Mef-Mite che fa scattare l’accisa mobile, indicando però valori diversi (benzina 643,24 euro per mille litri, gasolio 532,24 euro per mille litri, Gpl 182,61 euro per mille chilogrammi). "La riduzione è entrata in vigore – spiega Giberti – ma si è generata confusione perché non è stata data una risposta a una serie di interrogativi che abbiamo posto noi esercenti".

Per esempio su come potrà essere recuperato il costo del carburante ancora presente nelle cisterne, acquistato prima del ribasso imposto dal governo Draghi. Dubbi che verranno chiariti con la pubblicazione della circolare dell’Agenzia delle Dogane sulle modalità attuative dei ribassi. "Ci dovranno inviare il modulo per il recupero dell’accise – continua il presidente – senza il quale noi non possiamo calcolare il prezzo per evitare di andare in perdita. Per qualcuno saranno cifre irrisorie ma per altri si parla di quantità che si avvicinano anche ai 20mila euro". Sistemata la questione delle scorte, tutto dovrebbe tornare alla normalità. "Con l’allarmismo e la continua tensione si perde lucidità – insiste Giberti –. Il gestore è accusato come se fosse il colpevole di tutti i mali, mentre si sa che, come per tutte le categorie, ci sono gli onesti e chi ci marcia sopra. Anche noi operatori accusiamo il colpo per gli aumenti dei costi delle materie prime e per le speculazioni che sono in corso. Non è giusto soffiare, il clima è già abbastanza rovente".

p.t.