
La dottoressa Annamaria Ferraresi, direttrice del Distretto sanitario di Mirandola commenta il nuovo iter formalizzato
Il Distretto di Mirandola dichiara lotta alla violenza di genere affinando gli strumenti e la rete di contrato a questo fenomeno. Un protocollo operativo definisce procedure e azioni condivise tra i diversi soggetti che ne sono parte, frutto del continuo confronto nel Tavolo Interistituzionale Distrettuale esistente nei nove Comuni dell’Area Nord. In particolare, le procedure considerano cinque fasi di intervento: l’accoglienza della donna e l’eventuale messa in protezione, il percorso di accompagnamento ai vari servizi della rete, il percorso di sostegno e consulenza, il percorso di reinserimento attraverso progetti che favoriscano l’autonomia ed infine la sensibilizzazione e la formazione (con iniziative rivolte sia agli operatori e alle operatrici dei servizi della rete sia ai cittadini, come quella in programma sabato, e in particolar modo alle giovani generazioni, con il coinvolgimento delle scuole).
"La natura del fenomeno – spiega Annamaria Ferraresi, direttrice del Distretto sanitario di Mirandola – fa sì che il modus operandi non possa essere una semplice trasmissione di conoscenze finalizzate alla realizzazione di una rete di servizi, ma debba portare alla condivisione dei saperi e delle metodologie di intervento, nonché all’acquisizione di una mentalità di rispetto tra i generi col coinvolgimento attivo delle scuole, affinché questa mentalità si possa radicare nelle nuove generazioni".
Sabato 1 febbraio, il protocollo verrà presentato alle 10 nella sala del Consiglio di San Felice sul Panaro, in piazza Italia 100.
Alberto Greco