Occupazione abusiva a Guiglia, convalidati gli arresti per gli anarchici

Per i dieci giovani disposto l’obbligo di dimora. Fatti brillare i borsoni abbandonati, ma contenevano materiale innocuo

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Obbligo di dimora per tutti. Sono stati convalidati ieri mattina gli arresti dei dieci giovani anarchici tra i 20 e i 30 anni che, venerdì sera, avevano abusivamente occupato un edificio rurale a Samone, nelle campagne di Guiglia. Intanto ieri mattina si è reso necessario l’intervento degli artificieri: il gruppo aveva infatti abbandonato sul posto due borsoni risultati poi contenere cavi elettrici. Trattandosi di materiale ‘sospetto’, però, per questioni di sicurezza sono stati fatti brillare.

Tutto ha avuto inizio appunto venerdì sera quando alcuni residenti hanno avvisato il proprietario del casolare di presenze sospette nell’edificio. Era chiaro, insomma, come ignoti lo avessero improvvisamente occupato. Sul posto sono quindi arrivati i carabinieri che, notando un gruppo di persone asseragliate sul tetto e col volto travisato, hanno fatto intervenire anche i colleghi dell’antiterrorismo. Dalla targa di una delle vetture, però, i militari hanno potuto verificare come si trattasse invece di un gruppo di giovani anarchici e, per evitare situazioni di rischio, essendo appunto i giovani raggruppati sul tetto, hanno preferito evitare blitz improvvisi. Sabato i militari sono quindi tornati sul posto soprendendo il gruppo mentre effettuava tranquillamente un pic nic nel cortile del casolare ma, alla vista dei carabinieri, gli attivisti sono nuovamente saliti sul tetto, minacciando pure di gettarsi nel vuoto. Non solo: i giovani hanno pure minacciato gli uomini dell’Arma con alcune tegole, simulandone il lancio.

Alla fine gli anarchici sono scesi spontaneamente dall’edificio e il blitz dei carabinieri ha posto fine all’occupazione dello stabile che, tra l’altro, non è disabitato: il proprietario si reca a casa ogni dieci giorni circa.

Nella tarda serata di sabato, però, i dieci anarchici provenienti da diverse parti d’Italia - due soltanto sono originari del modenese - avevano dato vita ad una violenta manifestazione all’esterno della caserma dei Carabinieri di Sassuolo, dove erano stati portati gli amici attivisti per essere identificati. I giovani avevano esposto uno striscione fuori dalla caserma, accendendo fumogeni, sbattendo oggetti ed urlando per circa una mezz’ora.

Nei loro confronti erano quindi scattate le manette con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e di invasione di edifici. Ieri, alla fine, la convalida dell’arresto nei confronti di tutti gli attivisti. Altri cinque, invece, sono stati denunciati a piede libero per invasione di edifici.

Per protestare contro la cattura dei dieci giovani lunedì sera un gruppo di cinquanta ‘sostenitori’ provenienti da diverse parti d’Italia si è dato appuntamento davanti al carcere Sant’Anna con tanto di petardi.

Sul posto sono intervenuti gli agenti della volante che hanno identificato i responsabili. Fortunatamente non si sono verificati scontri o altri episodi violenti: ben presto la polizia, infatti, è riuscita a ripristinare la situazione allontanando poi gli attivisti dal perimetro del carcere.

Valentina Reggiani