«Olimpiadi, gli impianti ci sono»

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UN SOGNO troppo bello e troppo lontano per parlarne? Fino a un certo punto. L’ipotesi di organizzare le Olimpiadi del 2032 sull’asse Bologna-Firenze, non poteva non far nascere qualche idea anche al mondo sportivo modenese. Vicina a Bologna, dotata di impianti sportivi già di discreto livello e migliorabili, la città della Ghirlandina potrebbe proporsi come sede di ritiro o di allenamento di diverse specialità, se non addirittura di gare ufficiali. Ma su qesto tema è giusto che dicano la loro quelli che le Olimpiadi le hanno viste e giocate in veste di protagonisti.

Tra questi c’è il pallavolista Franco Bertoli, azzurro a Los Angeles ’84 nonché presidente del Coni di Modena dal 2001 al 2011.

«Coinvolgere due regioni come Toscana ed Emilia a mio avviso è una buona idea. Mi sembra giusto uscire dal binomio Milano-Roma e coinvolgere anche territori diversi. Sarebbe coinvolta anche la Romagna con il mare. – dice Bertoli – La lontananza tra Bologna e Firenze non è un problema: quando ero a Los Angeles facevamo tutti i giorni due ore di pullman per allenarci e giocare. Ovvio che serve un progetto serio e concreto e occorre mettersi al lavoro il più presto possibile. Cosa importantissima – aggiunge il campione di pallavolo – è costruire impianti che siano utilizzabili anche dopo i Giochi, per non creare cattedrali nel deserto e non sprecare. A mio avviso dovranno essere prima di tutto Olimpiadi sostenibili. L’Italia, come Paese del verde e delle città d’arte, dovrebbe essere un esempio in questo senso. Se davvero si persegue questo progetto – aggiunge – consiglio di fare un viaggio a Tokyo per vedere come si stanno organizzando». E Modena? Secondo Bertoli potrebbe essere coinvolta: «Qualche struttura sportiva utilizzabile, con le opportune modifiche, potrebbe esserci: sto pensando al PalaPanini per il volley, ai laghetti di Campogalliano per la canoa e al centro di San Cesario per il tiro al piattello. E non sottovaluterei la Paralimpiadi, una manifestazione che porta civiltà e che potremmo ospitare». Luciano Gigliotti, allenatore nazionale di atletica leggera, è il veterano dei Giochi: al suo attivo ha nove olimpiadi, di cui otto in veste di tecnico federale. Spesso i suoi atleti sono arrivati a medaglia.

«Le nazionali che vengono da molto lontanto ed hanno necessità di acclimatarsi e smaltire il fuso orario – spiega Gigliotti – in genere arrivano quindici giorni prima dell’inizio dei Giochi. Quindi hanno bisogno di alberghi e campi d’allenamento prima di entrare nel villaggio olimpico una settimana prima dell’inizio delle gare. Quindi potrebbero benissimo venire a Modena. La Fratellanza dispone di ottimi impianto, sia all’aperto che indoor. Nei prossimi mesi verranno ampliati, al campo scuola sorgerà una foresteria al posto dei vecchi spogliatoi. Quindi perché no? Tenete conto – aggiunge – che delegazioni come quella americana arrivano con migliaia di persone. Nulla vieta alla loro nazionale di atletica di venire qui in ritiro. Sulla maratona, specialità che conosco bene, la vedo più difficile. La favorita sarebbe Firenze, che ne organizza già una cittadina. Anche il PalaPanini potrebbe essere utilizzabile, non solo come palestra per allenarsi ma anche per le gare ufficiali. Il tempo per ampliarlo, da qui al 2032, c’è tutto». Non poteva non crederci il presidente della Regione Stefano Bonaccini: «Spesso da queste parti i sogni si trasformano in realtà, Noi saremo al fianco di Bologna e Firenze per mettere in campo tutta la forza e le eccellenza della regione. Io dico, proviamoci».