Oltre seicento giovani all’incontro con il Papa

Sono partiti dalle diocesi di Modena e Carpi con il vescovo Erio Castellucci per il raduno a Roma dedicato agli adolescenti

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C’erano anche 625 ragazzi modenesi e carpigiani tra gli 80mila giovani provenienti da tutta Italia presenti ieri in piazza San Pietro, che si sono radunati, per la prima volta dopo la pandemia, per ascoltare Papa Francesco. "E’ una grandissima emozione, siamo tutti molto felici, noi e i nostri ragazzi, essere qui a Roma all’incontro con Papa Francesco è una gioia indescrivibile a parole". Don Simone Cornia, direttore della Pastorale Giovanile della Diocesi di Modena-Nonantola, nonché vice parroco di San Giovanni Bosco e vice direttore della Città dei Ragazzi, esprime con tutto l’entusiasmo l’esperienza che ieri 340 giovani della Diocesi di Modena hanno vissuto in prima persona, partecipando all’incontro ‘Seguimi’, evento proposto agli adolescenti tra i 12 e i 17 anni e che si colloca all’interno di un progetto più ampio avviato quest’anno dalla Chiesa italiana denominato ‘Seme divento’, rivolto proprio agli adolescenti e ai loro genitori. La risposta dei giovani alla chiamata all’evento è andata oltre a ogni previsione: dai 25 mila previsti, erano oltre 80 mila i presenti, in ogni angolo di piazza San Pietro e di via della Conciliazione. "Il sole che oggi (ieri per chi legge, ndr) illumina Roma – commentava emozionato don Simone – è il sole della Resurrezione che ci illumina e ci indica la via. Siamo tutti in attesa di Papa Francesco, carichi di entusiasmo: sembra di essere tornati alle Gmg di una volta e questo è straordinario per tutti noi, che già abbiamo vissuto questo spirito e per i più piccoli che ancora non lo conoscevano". I giovani della diocesi di Modena hanno raggiunto ieri mattina quelli provenienti dalla diocesi di Carpi, 285, partiti nella notte di Pasqua. "Il tempo che stiamo vivendo - afferma Simone Ghelfi, direttore del servizio di pastorale giovanile della diocesi di Carpi - tra due anni di pandemia, le guerre, le problematiche ambientali e sociali, richiede un particolare accompagnamento degli adolescenti. Anche la Chiesa deve ripartire, per guardare al futuro e rigenerarsi". Quello di Pasquetta è stato di fatto il primo grande incontro pubblico a Roma con il Papa dall’inizio della pandemia. "Ragazzi e ragazze della diocesi di Carpi – spiega Ghelfi – hanno avuto la possibilità di vivere questo momento incontrandosi a Roma anche con i loro coetanei della diocesi di Modena, e di essere tutti accompagnati dal Vescovo Erio Castellucci. Al ritorno ci sarà una certa stanchezza ma, speriamo, anche tanta carica ed entusiasmo, molto preziosi per proseguire il cammino e rilanciarsi subito in vista delle attività estive e dei campi". Dopo la mattinata di preghiere e riflessioni, in giro per la città di Roma, i giovani delle due diocesi, di Modena e di Carpi, si sono incontrati per il ‘pranzo al sacco’, seguito da un momento di confronto comune con il vescovo Erio che ha parlato a tutti i ragazzi e ragazze, per prepararli all’importante momento di incontro con il Pontefice e tanti loro coetanei provenienti da tutta Italia. C’era anche un gruppo di giovani ucraini, in piazza si pregava anche per la pace in Ucraina. Vangelo e preghiere ma anche musica in attesa dell’arrivo del Pontefice. Con Blanco, vincitore di Sanremo con Mahmood, che ha intonato ‘Blu Celeste’ in piazza: "Rappresenta i sentimenti degli adolescenti - ha spiegato il responsabile Cei don Falabretti - ecco perché lo abbiamo chiamato. Con il pellegrinaggio degli adolescenti a Roma e il loro incontro con il Papa, desideriamo incoraggiare e dare segni di speranza a chi si spende per la crescita dei ragazzi e a chi guarda alla comunità cristiana come custode di un futuro di vita che nasce dalla fede in Gesù risorto", ha argomentato don Falabretti.

Maria Silvia Cabri