Omicidio davanti alla ’Fazenda’, rinviati a giudizio due stranieri

Colpirono ripetutamente alla testa con una spranga un 34enne, per poi abbandonarlo agonizzante sulla strada. Il movente di quello che si è poi ‘trasformato’ in omicidio sarebbe stato legato ad un contesto di spaccio, degrado ed estorsioni. Sono stati rinviati a giudizio ieri i due stranieri ritenuti responsabili del delitto di Nicu Hozu, il rumeno di 34 anni trovato riverso a terra, alle due del mattino del 25 agosto, in strada Bellaria, vicino all’ex ristorante La Fazenda, e morto un mese dopo in ospedale a causa del gravissimo trauma riscontrato alla testa. I due, un marocchino e un albanese sono accusati di omicidio volontario. Ha patteggiato invece la pena a dieci mesi l’altro indagato, un albanese trovato in possesso, al momento del sopralluogo dei carabinieri nell’ex ristorante, di un chilo di cocaina così come un connazionale accusato di reati minori tra cui falso. Rinviato a giudizio infine il quinto indagato nell’inchiesta condotta dall’Arma: il napoletano accusato di estorsione. L’uomo, infatti, gestiva gli affitti illegali agli stranieri all’interno del complesso e ‘otteneva’ i soldi degli affitti attraverso pesanti minacce. L’indagine era partita appunto ad agosto quando quello che inizialmente era parso un investimento stradale, in via Bellaria, è poi risultato essere un omicidio. Hozu Nicu sarebbe stato ammazzato a colpi di spranga o comunque di un oggetto contundente a seguito di una lite legata al mondo dello spaccio.

v.r.