Una violenza inaudita. Mohamed Ali Thabet, tunisino da poco maggiorenne, è stato ucciso in stazione a Reggio Emilia nella notte fra ieri e martedì, con una coltellata al petto dopo una lite finita male, e ora le indagini si concentrano anche oltre confine, nel Modenese. L’assassino ieri sera era ancora a piede libero: i carabinieri sono al lavoro per catturarlo ’guardando’ alla zona oltre Secchia.
Le telecamere hanno ripreso tutto. Sono le 2,50 quando si vede il giovane che incontra una persona vicino al binario 1 ovest, dove solitamente arrivano i treni della linea locale Reggio-Ciano. I due discutono animatamente, poi la vittima viene colpita da un fendente – uno solo, ma risulterà fatale – nella parte alta del torace. L’aggressore si allontana e fa perdere le proprie tracce anche dall’occhio elettronico. Il ragazzo ferito riesce a fare pochi metri. Si trascina insanguinato. Poi si accascia agonizzante a terra, quasi all’ingresso della stazione, sulla banchina della ferrovia. Morirà pochi minuti ingoiato dall’oscurità e senza nessuno attorno (il primo treno si fermerà oltre un’ora dopo come recita il tabellone degli arrivi). Alle 3,20 un operatore di Rfi in servizio notturno nota il cadavere e lancia l’allarme al 118. Si precipitano un’ambulanza e un’automedica, ma ormai per Mohamed non c’è più nulla da fare. Sul posto arrivano i carabinieri del reparto operativo diretto dal tenente colonnello Aniello Mautone che avviano le indagini. Per prima cosa visionano le immagini della videosorveglianza. E parte la caccia all’uomo: si cerca una persona di giovane età. Grazie ad altri video acquisiti dagli inquirenti, si vede che il giovane magrebino stava dormendo in zona stazione, come abbastanza abitualmente faceva. Viene scandagliata tutta la sua breve vita. Mohamed era arrivato in Italia come minorenne non accompagnato. Il destino da tempo lo aveva portato a Reggio dove viveva senza fissa dimora. Ogni tanto faceva qualche sortita nel Modenese, tant’è che le indagini si sono allargate anche al nostro comprensorio ceramico. Aveva qualche precedente per tentato furto.
Daniele Petrone