Omr, rubato alluminio per 50mila euro

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E’ il secondo furto di alluminio nell’arco di pochi mesi e l’ingegner Marco Bonometti, a capo del gruppo OMR, con sede a Brescia, e aziende, nel modenese, a San Felice e Modena, si dice «esasperato» e minaccia di trasferire l’azienda da San Felice a Brescia. «Dopo il sisma – commenta al telefono dal quartier generale di Brescia – ho provveduto a ripristinare la sede di via Lavacchi, dove sono impiegati 150 dipendenti, ma se questo è il risultato chiudo l’azienda. Spendiamo 200mila euro l’anno per il sistema di videosorveglianza e i vigilantes. Nel vostro territorio – sottolinea – il crimine è più elevato rispetto ad altre zone». Dopo il furto di oltre 50mila euro di alluminio, messo a segno la sera di domenica nello stabilimento OMR, l’ingegner Bonometti non ha dubbi. «Sono bande di professionisti che agiscono su commissione, contando sulla complicità di qualcuno della zona, un basista che conosce bene l’azienda. I ladri, infatti, sono entrati a colpo sicuro razziando l’alluminio disposto sui bancali e coperto». Tra le 20 e le 21 di domenica sera, la gang di malviventi, approfittando del cambio di guardia dei vigilantes, è entrata in azione a bordo di due Tir, ripresi dal sistema di videosorveglianza. «Erano in cinque, sei, forse anche di più, e sinceramente non ricordo se a volto coperto, ma i militari stanno visionando le telecamere. Dopo aver scavalcato il cancello, hanno disattivato l’automatismo e sono penetrati all’interno utilizzando un passepartout – spiega l’imprenditore – scegliendo il materiale disposto sui pallet, trasportandolo sui rimorchi. Si tratta di alluminio Alsi 91, precisazione, questa, diretta alle fonderie nazionali» continua l’ingegner Bonaretti, che è convinto però che il metallo sia già all’estero.

«I colleghi imprenditori sappiano che oltre 50 mila euro di alluminio Alsi 91 è stato rubato nella mia azienda». La volta precedente, i ladri razziarono un elevato quantitativo di alluminio, ma sentendosi braccati dai militari, che erano sulle loro tracce, abbandonarono il Tir con all’interno la refurtiva in Autostrada, all’ingresso di Modena, scappando per le campagne. «Quella volta i malviventi – precisa l’imprenditore – erano a volto coperto e non è escluso che sia la stessa gang entrata in azione domenica sera».

v.bru.