REDAZIONE MODENA

"Operatrici sanitarie, peggiorano le condizioni di salute e sicurezza"

E’ preoccupante la situazione di salute e sicurezza delle lavoratrici del settore della cura

Federica Di Napoli della Cgil

Federica Di Napoli della Cgil

Modena, 13 maggio 2025 – E’ preoccupante la situazione di salute e sicurezza delle lavoratrici del settore della cura (operatrici socio sanitarie-Oss, assistenti di base, educatrici, ausiliarie e collaboratrici scolastiche) dipendenti prevalentemente di cooperative sociali che operano in appalti pubblici e nei servizi in accreditamento (centri residenziali anziani Cra, centri diurni, servizi domiciliari ed educativi) del territorio. Dalle prime verifiche del progetto ’Professioni Sicure’ promosso dalla Cgil, delle oltre 60 lavoratrici prese in carico, il 25% di loro ha già ottenuto dall’Inail riconoscimento di malattie professionali plurime con percentuali complessive di danno permanente spesso superiori al 6%, in particolare a causa di patologie a carico dell’apparato muscolo scheletrico (schiena, spalle e rachide).

"Sono lavoratrici che riescono a svolgere solo parzialmente o, nei casi più gravi, non riescono più a svolgere la loro mansione. Lavoratrici sempre più giovani e lontane dall’età pensionabile, che se perdono la loro retribuzione, già di fatto esigua, non riescono più a mantenersi dignitosamente o a mantenere le loro famiglie", afferma Giada Catanoso della Cgil. Esemplare è il caso di una operatrice socio sanitaria della Cooperativa Sociale Gulliver. La socia dipendente (con un affitto da pagare e una figlia da mantenere da sola, in quanto unico genitore) nonostante abbia avute riconosciute ben tre malattie professionali diverse e abbia subito un ulteriore aggravamento della salute a causa di un recente infortunio sul lavoro, è stata sospesa per la seconda volta dalla Cooperativa, a meno di 12 mesi di distanza dalla prima sospensione avvenuta nonostante la stessa fosse stata ’dichiarata idonea con prescrizioni’ dal medico competente aziendale.

"Per questo caso specifico siamo in procinto di adire le vie giudiziali – spiega Federica Di Napoli di Cgil – Ribadiamo, ad ogni modo, che è il complesso della situazione che necessita del fattivo impegno di tutti gli attori che ad aprile dell’anno scorso sono intervenuti alla nostra tavola rotonda su questi temi".