Operazione antidroga Modena, sette arresti. Il traffico gestito anche dal carcere

Sgominata un’associazione criminale italo-albanese: il gruppo era anche riuscito a far arrivare in cella, a uno degli indagati, un cellulare col quale dava disposizioni

Squadra mobile

Squadra mobile

Modena, 28 settembre 2021 - Dalle prime ore del mattino il Comando Provinciale dei Carabinieri  di Modena ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Bologna, su richiesta della Procura della Repubblica, Dda di Bologna, nei confronti di 7 persone (6 in carcere e 1 agli arresti domiciliari), ritenute responsabili di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina, hashish e marijuana. 

Il focus Operazione antidroga oggi, traffico cocaina e hashish tra Modena e Bologna: 15 arresti

L’attività di indagine, coordinata dalla Dda di Bologna e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Modena, trae origine da risultanze investigative di due procedimenti penali della Procura, relativi a trattative per la compravendita di armi da fuoco di provenienza illecita, che vedevano coinvolte persone ritenute vicine a clan casalesi, attive nella provincia di Modena.

Nel corso delle attività investigative è stata messa il luce l’esistenza di un’associazione criminale, composta da italiani ed albanesi (gli albanesi fornivano lo stupefacente che gli italiani spacciavano al dettaglio o rivendevano ad altri spacciatori), che poteva contare su una solidità finanziaria derivante da pregresse attività di narcotraffico, su una pluralità di basi logistiche (abitazioni e le relative pertinenze degli associati), in cui stipare, dividere, spacciare lo stupefacente e incontrare clienti e fornitori, nonché in un parco auto in cui nascondere e trasportare la droga. In una circostanza, il gruppo era anche riuscito a far arrivare fino in carcere, a uno degli indagati, un telefono cellulare con il quale dalla cella riusciva a gestire il traffico di stupefacenti dando disposizioni agli altri sodali.  

I vertici dell’organizzazione, un italiano ed un albanese, gestivano l’approvvigionamento, la custodia, il contatto con gli acquirenti e la cessione dello stupefacente, fino ad assicurare il sostegno economico alle famiglie degli associati tratti in arresto. Nell’ambito dell’operazione sono stati sequestrati 14 chili di droga tra cocaina hashish e marijuana.