«Ortofrutta sulla strada: più controlli»

«CON la stagione estiva spuntano come funghi. Quest’anno poi, col maltempo che ha colpito anche le colture locali, sono aumentati». Al centro della denuncia lanciata da Fiesa- Confesercenti Modena ci sono le baracchine di rivendita di prodotti ortofrutticoli ai lati delle strade provinciali e statali, che d’estate spuntano a ogni angolo delle vie più trafficate. «Furgoni attrezzati di tutto punto con la merce in bella mostra soggetta all’inquinamento veicolare. Un tipo di commercio al minuto che arreca un duplice danno: agli operatori commerciali modenesi del settore ortofrutticolo, sia in sede fissa che ambulanti per la forma di concorrenza sleale; ai consumatori, privati delle necessarie garanzie sulla provenienza e la qualità dei prodotti».

A parlare, nel dettaglio, è il presidente nazionale di Assofrutterie e presidente provinciale di Fiesa Modena Daniele Mariani: «La normativa di settore – continua – non lascia dubbi sul fatto che gli agricoltori debbano commerciare prodotti provenienti in misura prevalente dalle rispettive aziende agricole. Assistiamo invece alla vendita di generi ortofrutticoli non di produzione propria, ma acquistati altrove. Senza nessuna informazione al consumatore riguardo la produzione proveniente dal proprio fondo o a quella acquistata al mercato all’ingrosso o chissà dove. Puntare alla qualificazione dei prodotti tipici del territorio, comprese le produzioni agricole, è un concetto condivisibile. Ma non la si realizza di certo con una miriade di punti vendita non sottoposti a nessun tipo di controllo: né sulla qualità del prodotto, né sulla sua provenienza, né sul personale addetto alla vendita. Un tipo di vendita che, essendo adiacente ad assi stradali molto trafficati intralcia la viabilità ed intercetta l’inquinamento del traffico veicolare. Senza alcun rispetto della normativa ed incrementando di fatto un’offerta commerciale generalizzata si penalizzano ulteriormente i commercianti in sede fissa e i venditori ambulanti di generi ortofrutticoli, già per altro pesantemente colpiti dalla crisi che investe il settore».

L’allarme di Mariani è forte e chiaro: «Merce esposta all’inquinamento. Poca o nessuna garanzia di provenienza e qualità. Un aumento dell’offerta che crea forti rischi di concorrenza sleale ai commercianti», il suo riassunto. La richiesta? «Intensificare i controlli», conclude.