"Ospedale, le criticità sono evidenti Mancano medici e letti per le urgenze"

Mirandola, nell’incontro del Pd emerse difficoltà al ps. Appello per primari dedicati e non più condivisi con Carpi

Migration

’Il futuro della sanità nella Bassa: a che punto siamo?’: questo il titolo dell’incontro organizzato dal Partito Democratico e molto partecipato martedì sera a Mirandola. "Siamo a metà della legislatura – spiega nell’intervento introduttivo il capogruppo democratico Paolo Negro – e questa vuole essere l’occasione per fare il ’tagliando’ al nostro percorso. Gli ultimi due anni sono stati segnati dalla pandemia, e le criticità sono venute a galla, non possiamo nascondercelo". Secondo Negro, due sono gli assi per il rilancio del nosocomio mirandolese: da un lato, il superamento dei primariati a scavalco, con l’indizione di nuovi concorsi; dall’altro, l’elevazione a pari livello delle strutture di Mirandola e Carpi, capaci di porsi come poli egualmente attrattivi. "Sono stati stanziati trenta milioni di euro – spiega l’esponente dem – da ripartire fra ospedale e rete territoriale. Il biomedicale? Un valore per la sanità regionale e provinciale". Parole a cui fanno eco quelle di Gian Carlo Muzzarelli, presidente del Ctss provinciale, che ha insistito sulla valorizzazione delle strutture pubbliche. "Dobbiamo rafforzare la sanità pubblica – rilancia il sindaco di Modena – e, in questo senso, i fondi stanziati dal PNRR ci saranno di grandissimo aiuto. Più generalmente, bisogna ripensare il rapporto con le università, incentivando lo sviluppo delle competenze. I professionisti della salute vanno pagati di più, al momento la retribuzione è sottodimensionata".

A dettagliare tecnicamente i piani di riassetto del Santa Maria Bianca, sono intervenuti invece Carlo Tassi e Orville Raisi, medici in pensione, ora attivi nel centrosinistra locale. "A Mirandola, l’apertura del Punto nascite non è in discussione: resta attivo in deroga, con monitoraggio dell’attività", spiega Raisi. "Bisogna superare le aree omogenee – conclude Tassi – con il pieno ripristino dei reparti di Ortopedia e Cardiologia".

Le criticità attuali sono state evidenziate da Sonia Menghini, direttirce del Pronto Soccorso mirandolese. "Dal mio reparto, se ne sono andati otto medici, poi non sostituiti – incalza la dottoressa – dato che il concorso è andato deserto. In Medicina d’urgenza, non abbiamo letti. Muzzarelli deve tornare a Modena con la cognizione di quella che è la realtà.

Senza il Pronto Soccorso, l’ospedale chiude, dato che la maggior parte dei ricoveri arriva da lì".

Marcello Benassi