Da fuori è uno dei tanti palazzi di Modena ‘impacchettati’ da impalcature e teli per la ristrutturazione del superbonus; dentro è un cantiere abbandonato dove sporcizia, ruggine, polvere, vecchi attrezzi abbandonati, la fanno da padrone. I lavori infatti, secondo il racconto dei residenti della zona, sono fermi da ben sedici mesi. Ora a peggiorare la situazione ci si sono messi anche i furti.
Sono esasperati i residenti del condominio di via Morane 165, dove l’altra notte i ladri sono entrati in azione. Hanno prima tentato di forzare uno dei portoni per accedere agli appartamenti, poi, forse disturbati o per la fretta hanno optato per un obiettivo più ‘comodo’, i garage che si affacciano sul retro. Hanno tentato di aprirne alcuni ma sono riusciti nel loro intento solo con due.
"Credevo di avere dimenticato la porta aperta – racconta un’anziana inquilina – poi quando sono entrata ho visto tutto all’aria, hanno rubato tutte le scarpe e tutte le bottiglie di vino – ora ho paura che cerchino di entrare in casa". Due citybike di marca sono invece il bottino di un altro garage svaligiato; quello del signor Leonardo. "Per aprire hanno usato uno dei tubi delle impalcature, uno dei tanti pezzi abbandonati qui, non hanno dovuto nemmeno scomodarsi di portare i loro attezzi da scasso – dice con ironica amarezza il residente – qui dentro è tutto fermo da sedici mesi, non possiamo andare in balcone, hanno levato l’intonaco e le grondaie e certi appartamenti dei piani più alti dove vivono famiglie con bambini hanno addirittura la muffa interna. Noi chiediamo che qualcuno intervenga, ci rivolgiamo anche al sindaco o ai politici perché facciano qualcosa".
Dietro allo stallo del cantiere c’è il passaggio da un’azienda edile a un’altra, entrambe gravate da problemi di natura diversa; quel che certo è che i lavori sono fermi da dicembre del 2021 e a rimetterci sono le 24 famiglie residenti. "E’ un disagio enorme – conferma un’altra inquilina – io ho degli animali e non posso metterli in balcone, non posso stendere, non posso parcheggiare, mi sento in galera in casa mia".
Emanuela Zanasi