Pagato 20 euro per 6 ore: "Chi sfrutta così il lavoro uccide il futuro dei ragazzi. Non vedono prospettive"

Tante le reazione di soldiarietà dopo la denuncia del cameriere sui social. L’assessore Andrea Bosi: "Sono molto turbato ma non certo stupito". Martignetti (Cisl): "Questo giovane è stato scaltro e ha fatto bene a denunciare".

Pagato 20 euro per 6 ore: "Chi sfrutta così il lavoro uccide il futuro dei ragazzi. Non vedono prospettive"
Pagato 20 euro per 6 ore: "Chi sfrutta così il lavoro uccide il futuro dei ragazzi. Non vedono prospettive"

Continuano le proteste contro il ristoratore del centro che voleva pagare appena 20 euro – "in nero" – un giovane cameriere dopo sei ore serali di lavoro nel suo locale. Lo stesso ragazzo, Mohamed, modenese 21enne di origine africana – con un video di Tik Tok divenuto reale e poi diffuso da tv e giornali di tutta Italia – ha reso nota la vicenda che è difficile non definire un vero e proprio sfruttamento.

Lo ha detto anche la segretaria del Pd Elly Schlein e lo conferma l’assessore a lavori pubblici e legalità Andrea Bosi: "Sono molto turbato ma non stupito da questa vicenda del ristoratore che pretendeva di retribuire un lavoratore in prova con 20 euro per 6 ore di lavoro. Al netto di tutti quelli che saranno i doverosi approfondimenti circa eventuali violazioni delle norme sul lavoro e che, nel caso in cui fossero accertate, avranno il loro naturale decorso ciò che mi turba maggiormente, non conoscendo comunque i dettagli di eventuali accordi tra le parti, è come sia possibile annichilire il principale strumento di emancipazione, di crescita e di conferimento dignità che è il lavoro. Insomma, come si fa a guardare negli occhi un ragazzo di vent’anni che ha lavorato per ore per la tua attività imprenditoriale e allungargli una banconota da 20 euro? Questo episodio, insieme a molti altri rende evidente a tutti l’importanza della battaglia che il Pd sta facendo per il salario minimo. Chi sfrutta il lavoro uccide il futuro del Paese, annichilisce intere generazioni di ragazze e ragazzi che non vedono prospettiva perché si sentono sfruttati. Non può essere questa la via. Non è solo il caso specifico, è una battaglia di civiltà per restituire dignità e speranza a milioni di persone, soprattutto ai più giovani. La nostra amministrazione su questo tema ha sempre cercato di lanciare i messaggi chiari per migliorare le condizioni di lavoro di tutti".

Parole nette anche da Alessandro Martignetti, segretario Fisascat Cisl: "Purtroppo si tratta di una vicenda consueta anche a Modena: noi abbiamo un ufficio sul lavoro nero e lo vediamo. Spesso si parte per una prova mascherata promettendo un contratto, quindi occorrerebbe anche educare i giovani lavoratori a essere più scaltri e attenti perché nella ristorazione c’è anche tanta precarietà. Questo ragazzo è stato scaltro anche perché questo è vero sfruttamento, anche in campo contributivo, con diritti negati e c’è anche chiaramente un problema di sicurezza sul lavoro".

Infine protesta anche l’associazione politica Modena Volta Pagina: "Si scoperchia finalmente la voragine del lavoro sottopagato. È eclatante il caso modenese di questi giorni e ciò accade a Modena, nel cuore produttivo italiano, non nel profondo sud dove simili salari da fame sono pagati ai raccoglitori di pomodori. Eppure per tutta l’estate abbiamo letto proprio di ristoratori che lamentavano di non trovare giovani disposti a lavorare per loro. Forse è arrivato il momento in cui, invece della retorica sui ragazzi che non hanno voglia di lavorare, si cominci a parlare dei salari che sono offerti a questi ragazzi e ragazze. Ma soprattutto sarebbe necessario che questi ragazzi si organizzassero, noi ci siamo".

Stefano Luppi