Palazzo dei Pio, riaffiorano gli affreschi originali

Durante i restauri post-sisma, sono emersi i colori rinascimentali delle opere. La direttrice Rossi: "Ricerche con l’ateneo di Bologna"

La quattrocentesca ‘Sala della Dama’ e la ‘Cappella dei Pio’, decorata da Bernardino Loschi ad inizio Cinquecento, sono state al centro degli interventi di restauro pittorico sugli affreschi nell’appartamento nobile di Palazzo dei Pio. Il lavoro è stato concluso e sabato prossimo si svolgeranno alcune visite guidate per ammirare in anteprima le decorazioni che torneranno definitivamente accessibili al pubblico da domenica. L’intervento è spiegato da Manuela Rossi, direttrice Musei di Palazzo dei Pio.

Che caratteristiche hanno questi affreschi?

"Erano già noti e visibili sia nella ‘Cappella dei Pio’ che nella ‘Sala della Dama’, ma ora la prospettiva è completamente diversa. Dopo il consolidamento strutturale reso necessario a seguito del sisma 2012, il lavoro delle restauratrici è consistito in un intervento di pulitura al fine di rimuovere le sovra-ridipinture che nel corso di un secolo erano state realizzare dai primi restauri risalenti alla fine dell’Ottocentoinizio Novecento fino agli anni Cinquanta e Sessanta".

Cosa è emerso?

"Innanzitutto il ripristino delle cromie originarie e dei colori rinascimentali, resi più brillanti".

Il secondo aspetto?

"Grazie al lavoro di restauro sono emersi dei dettagli che erano stati coperti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, forse perché al tempo non erano stati compresi totalmente dai restauratoripittori dell’epoca. Si tratta di dettagli straordinari, come i visi dei tre uomini che guardano una scena sacra: tre visi diversi l’uno dall’altro, il cui stile sottolinea il riferimento a pittori colti (si pensi a Bernardino Loschi). L’accuratezza è resa dai dettagli anatomici che prima invece erano coperti, appiattiti, resi omogenei. L’incarnato è fatto risaltare e bene si vede l’espressione di viso e bocca".

La ‘Sala della Dama’ cosa ha restituito?

"Un contesto strepitoso sul quale stiamo svolgendo ricerche con l’università di Bologna. Questi affreschi rimandano a temi iconografici di ambito cortese sullo stile dei modelli del Nord Italia fino alla Francia. Il tema è quello della dama nel giardino, con iconografie e animali sotto il baldacchino. Le ricerche sono ancora in corso; in parte saranno finanziate dalla Regione e a primavera presenteremo gli esiti di queste analisi".

Qual è il valore artisticostorico di queste scoperte?

"La ‘Cappella’, insieme alla sala dei Mori, costituisce l’ambiente più importante per le decorazioni tipicamente emiliane, simbolo della Corte rinascimentale di Carpi".

Cosa verrà presentato durante le visite guidate?

"Le restauratrici accompagneranno i visitatori; mediante l’ausilio di immagini, verrà raccontato il prima, durante e dopo, ossia come le immagini pittoriche sono state fatte emergere".

Maria Silvia Cabri