Pamela Andress indagini: caccia al fornitore di silicone

Proseguono le ricerche sulla causa della morte di Samanta Migliore, uccisa da un ritocco al seno. Ieri il funerale della donna, le parole dei figli

Pamela Andress e Samanta Migliore

Pamela Andress e Samanta Migliore

Modena, 3 maggio 2022 - Chi ha fornito sostanze e strumenti per il trattamento praticato a Samanta Migliore? Oltre a indagare su Pamela Andress, la procura di Modena sta cercando di risalire al medico o al professionista che le ha eventualmente procurato il materiale per le operazioni che non avrebbero lasciato scampo (a quanto risulta dalle prime evidenze dell’esame autoptico) alla 35enne, morta il 21 aprile dopo alcune iniezioni a base di silicone per sollevare il seno. Al momento comunque non risultano altri indagati a parte Pamela.

Le ipotesi di reato che la riguardano sono tre: morte in conseguenza di altro reato, omissione di soccorso ed esercizio abusivo della professione medica. L’avvocato Daniele Pizzi, il legale del marito di Samanta, Antonio Bevilacqua, non si sorprenderebbe se l’indagine riguardasse anche una seconda persona e ci fosse qualcun altro coinvolto nell’approvvigionamento del materiale: "E’ ormai pacifico che Pamela facesse questo tipo di trattamento in maniera sistematica". L’attenzione si sposta ora anche sui figli di Samanta: "La situazione è molto delicata e i Servizi sociali del Comune di Maranello stanno cercando di trovare la collocazione migliore per loro".

Chiesa parrocchiale piena intanto ieri pomeriggio a Maranello per l’ultimo saluto a Samanta. Alla funzione erano presenti tra gli altri i parenti, gli amici, il sindaco di Maranello Luigi Zironi, la mamma di Samanta, la signora Patrizia, il marito, i cinque figli, tutti i minorenni, e i loro compagni di scuola. Il corpo chiuso nella bara è uscito dalla chiesa sulle note di una canzone neomelodica napoletana che aveva fatto da colonna sonora ai suoi momenti più lieti. Struggente il ricordo letto da una delle figlie a nome di tutti gli altri: "Ciao Mamma, è passata già una settimana senza di te. Mi manchi davvero tanto, mi manca ridere a squarciagola con te. Ma mi mancano anche i tuoi capelli neri e i tuoi occhi verdi, e quella buonanotte che ogni sera venivi a darmi con un bacio. Mi dicevi quanto fossi bella, era la leonessa che combattevi contro tutto e tutti, senza fermarsi mai. Nulla potrà sostituire l’amore che provo e proverò verso di te. Avrei preferito stare un altro po’ con te, raccontarti tutte le stupidaggini che farò, darti la soddisfazione di essere laureata e magari sposarmi, anche se ovviamente non sarò una principessa come te".

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Straziante anche il ricordo dei fratelli e delle sorelle: "Sei volata in cielo lasciandoci qui senza una risposta, senza un perché. Ancora oggi non crediamo a quello che è successo. Ci manchi tanto, con te avremmo voluto condividere molto di più. Ti vogliamo un mondo di bene". Chi le era vicino sogna delle scale per salire lassù e raggiungerla: "Per abbracciarti e rivedere il tuo sorriso. Quaggiù non ci sono profumi, luoghi, oggetti o foto che non ricordino te e che ci stringono il cuore lasciandoci nel dolore. Vogliamo ricordarti come l’ultima che ci siamo visti, quando ridevamo e scherzavamo insieme. Proteggici da lassù"

Nella sua omelia don Marco Bonfatti ha sottolineato come "Samanta ha avuto una vita dura e difficile, ma è stata una grande mamma. – ha detto il sacerdote – Ha voluto bene al massimo delle sue possibilità e una persona che ha amato così non si dimentica mai, neanche quando non c’è più. Ora lei veglia su voi figli dal cielo e vi aspetta un giorno per riabbracciarvi".

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