
Varie criticità tra crack e siringhe a terra
Modena, 11 giugno 2025 – Se possono evitare di frequentarli, evitano. Perché quello che si presenta ai cittadini e ai turisti, che si avventurano nei parchi cittadini, è uno spettacolo "indecoroso". C’è chi gira mezzo nudo, chi scappa alla vista dell’obiettivo, chi insiste nel volere vendere stupefacenti alla luce del sole.
"Continua ad offrirmi droga, non lo vede che sono anziano..." sbotta un pensionato seduto su una panchina, indicando un giovane in bicicletta. Le aree verdi sono sempre più sinonimo di "degrado e illegalità", come sostengono anche i comitati di quartiere. E proprio in pieno centro ci sono i problemi peggiori.
Dopo l’accoltellamento di un 17enne, nei giorni scorsi, tra i Giardini Ducali e corso Vittorio Emanuele il barista del viale, Mirko, titolare del bar Accademia, ‘dipinge’ una situazione difficile. "Sono qui da 13 anni e il contesto va via via peggiorando – commenta – quando vedo persone su di giri non le faccio entrare nel locale ma sia durante il giorno che la sera la situazione è di puro degrado". Ieri le famiglie ai Giardini Ducali si contavano sulle dita di una mano, probabilmente anche a causa della calura estiva. C’è chi però ha ammesso candidamente di frequentare l’area il meno possibile per evitare ’guai’. "Abito nelle vicinanze ma non ci vengo più – afferma Domenico Federico – se non per due fugaci chiacchiere con gli amici, come oggi. Questo è un luogo in cui gli anziani dovrebbero poter stare tranquilli, ma non è così. C’è il coprifuoco la sera, lo stesso a cui ci ‘atteniamo’ in via Piave, angolo via Muzzioli. Abito lì e volevo un appuntamento col sindaco visto che l’ho votato: ci sono prostitute dalla mattina alla sera. All’altezza di via Piave 50 se ne stanno sedute sui giornali, a terra h24: i proprietari del vicino ristorante hanno dovuto togliere i tavolini e ora, rimaste senza sedie, si siedono pure sul pattume. È assurdo.
Gestivo un bed and breakfast che sono stato costretto a chiudere causa la loro presenza".
A spiegare come la situazione sia peggiorata nel parco è anche Antonio D’Anna: "Lavoravo anche al bar del parco e vivo di fronte: il degrado in realtà da quando hanno aperto il bar è diminuito ma il problema è la sera, quando i cancelli chiudono e manca l’illuminazione pubblica. A quel punto la zona si popola di senzatetto, tossicodipendenti, prostitute. Quando aprivo il bar trovavo gli accampamenti di persone che sorprendevo nel sonno, completamente assopite dopo l’assunzione di droghe". "Vengo tutti i giorni con il cane – racconta un’altra residente, Maria Belloni –. Non ho una percezione così forte delle criticità ma il problema è che il parco è davvero sporco: nessuno pulisce e a volte ci sono siringhe. Non sono mai stata seguita o molestata ma ad altri è capitato. Il problema è che a Modena la droga è un tabù: tutti sappiamo che c’è totale assenza di senso civico poichè il parco è frequentato da assuntori di crack, una piaga dilagante. Servono strategie di convivenza: una pattuglia che gira ogni tanto è inutile. Ero abituata, essendo vissuta in campagna, a camminare scalza ma i tempi sono cambiati: qui se i bimbi restano senza scarpe rischiano di pungersi con le siringhe".
Non va meglio neppure al XXII Aprile: l’ultimo episodio riguarda un pusher che ha tentato di scappare in bicicletta. C’è anche chi – per motivi sconosciuti – gira praticamente nudo.
"Si vedono sempre queste scene, come i tanti ubriachi o uomini e donne che dormono senza vestiti – afferma Aristide, impegnato a chiacchierare con altri anziani –. A noi però non danno fastidio". Seduto al tavolo anche un ‘residente’ del parco, Pedro, 27enne colombiano: "Sono venuto in Italia perché speravo in una prospettiva ma vivo in mezzo alla strada: ho chiesto aiuto a Porta Aperta, alla Charitas ma sono tutti pieni. Hanno ragione a dire che non si bivacca nei parchi ma c’è chi come me non ha altre soluzioni. Se qualcuno riesce ad aiutarmi, ad offrirmi un lavoro sono ben lieto di cambiare vita".