
Il banchetto dell’Udi (Unione donne italiane) in piazza Mazzini. Al centro il sindaco Massimo Mezzetti: «la non violenza – ha dichiarato – deve essere qualcosa che coltiviamo tutti i giorni» (foto Bassoli)
"Sono imprenditrice e donna, ma questo non è mai stato un problema, anzi". La figura della donna, per anni bistrattata nel mondo del lavoro, oggi più che mai è centrale e impattante nell’economia nazionale e locale. Aziende a conduzione femminile, donne che guidano attività commerciali e che ricoprono ruoli apicali nelle istituzioni. "Ho iniziato come dipendente – racconta l’imprenditrice Tamara Gualandi -, imparando il mestiere dal basso. Erano gli anni del boom economico nel tessile e ho appreso tutto: costruire un modello, tagliarlo, cucirlo. Dopo anni di esperienza, io e un’amica abbiamo deciso di metterci in proprio. Avevamo già lavorato dieci anni insieme in un’altra azienda e abbiamo fatto il grande passo. All’epoca era tutto più facile rispetto a oggi". Per essere un’imprenditrice nel 2025 "serve carattere – commenta Gualandi -. Non ho mai avuto difficoltà nel portare avanti l’azienda per il fatto di essere donna. Però è fondamentale avere una famiglia che supporta e un team che aiuta. Da soli non si va da nessuna parte. Però, da donna avere un’occupazione e un’autonomia economica è fondamentale, perché significa essere indipendenti e non dover chiedere a nessuno".
"Ho avviato la mia attività – racconta invece l’imprenditrice modenese Paola Paltrinieri - seguendo la mia passione e, in trent’anni di lavoro, non ho mai incontrato ostacoli legati al fatto di essere donna. Le vere difficoltà, per chi vuole fare impresa, sono il rapporto con le banche e la sostenibilità economica, non il genere. Il gender gap spesso è più una percezione che un problema concreto: se hai competenze e determinazione, gli spazi ci sono. La sfida più grande per un’imprenditrice è la gestione del tempo, perché questo lavoro richiede sacrifici che possono pesare sulla vita familiare più di un impiego dipendente". Dalle esperienze di donne commercianti e proprietarie d’aziende arrivano poi i consigli per le giovani imprenditrici: "Fare impresa oggi – dice Tamara Gualandi - è molto difficile, a prescindere dal genere. Lo consiglio solo a chi ha una vera passione per questo mestiere: è la passione che aiuta a superare i momenti difficili. Poi, bisogna dimostrare di non avere paura, perché altrimenti si viene schiacciati. Questo vale per tutti, ma per le donne ancora di più. Molte donne fanno un passo indietro per la famiglia o perché il marito o il compagno non le supporta". Della stessa opinione anche Paola Paltrinieri: "Il consiglio che darei – commenta - è di partire da una forte passione, ma con un approccio realistico e ben ponderato. È importante scegliere il settore giusto, conoscere a fondo il mercato e confrontarsi con chi ha esperienza. La competenza e la sicurezza in quello che si fa sono essenziali per costruire credibilità".