Payback, c’è la proroga del governo

Approvato l’emendamento del senatore di Fd’I, Michele Barcaiuolo: "Boccata di ossigeno per le nostre aziende"

Payback, c’è la proroga del governo
Payback, c’è la proroga del governo

MIRANDOLA

Per il payback sanitario concessa una nuova proroga. Approvato, infatti, su iniziativa di un gruppo di senatori di Fratelli d’Italia, primo firmatario il modenese Michele Barcaiuolo, un emendamento in commissione Finanze del Senato, che ha concluso l’esame degli emendamenti presentati al Dl proroga termini, che consente di fare slittare fino al 30 novembre il pagamento dei payback sanitario, ovvero le somme che - per un accordo Stato Regioni del 2015 - devono versare le aziende fornitrici di dispositivi medici e apparecchiature sanitarie per coprire i deficit sanitari delle regioni. Il disavanzo accumulato in questi otto anni ammonta a circa 5 miliardi secondo le stime di Fifo-Confcommercio. "Una boccata d’ossigeno per il comparto biomedicale" definisce la proroga Barcaiuolo. In Emilia-Romagna il comparto dei dispositivi medici conta oltre 510 aziende, la gran parte delle quali ha sede nel Distretto Biomedicale di Mirandola, che è il più importante in Europa e tra i primi a livello internazionale, il quale da solo conta un numero complessivo di circa 5.000 addetti. Appare evidente come il meccanismo del payback rappresenti per molte di queste realtà un ostacolo alla sopravvivenza delle attività imprenditoriali. Tante sarebbero a rischio, ma di conseguenza sarebbero a rischio anche tante forniture indispensabili per gli ospedali, tipo garze, bende, ferri per sala operatoria, per non parlare di altre fondamentali apparecchiature. Il rinvio della scadenza già fissata per il 30 ottobre scorso, accoglie dunque, una richiesta unanime presentata dagli stakeholder, dagli enti locali dell’Area Nord e, soprattutto, dalle nostre aziende modenesi". Numerose aziende - considerando ’incostituzionale’ il payback - poi hanno presentato ricorso al Tar del Lazio contro questa misura, rimasta ’in sonno’ per 7 anni e recuperata a fine luglio 2022 dal Governo Draghi, quando appariva ormai evidente che per il Governo risultava impossibile reperire le risorse utili a ripianare i deficit sanitari delle Regioni, fatti in particolare durante la stagione della pandemia. "La battaglia – è consapevole Barcaciuolo - non è finita, perché il problema non è risolto né per il passato, né per il presentefuturo, viste le scellerate scelte del Pd di imporre questa norma senza senso, ma l’approvazione del mio emendamento concede una nuova speranza alle aziende del comparto biomedicale. Non smetterò perciò di battermi per salvare il settore da questa norma ingiusta e iniqua voluta dalla sinistra". Dal canto suo il presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord (Ucamn), Alberto Calciolari afferma di prendere "atto di questa proroga, comunque doverosa, con l’auspicio che il Governo in tempi brevi provveda con coraggio e forza ad eliminarla definitivamente, a tutela di un comparto decisivo per tutto il nostro territorio. Nel frattempo, rimaniamo in attesa delle sentenze della giustizia amministrativa".

Alberto Greco