GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Pd, il segretario Reggianini al bivio . Dimissioni o confronto nel partito: "Deve chiarire tutto in assemblea"

Sale la pressione. Dem preoccupati: "Non ha agibilità, impossibile costituire anche solo la segreteria . Come fa Bosi a valutare l’operato del suo capo politico? Si sospenda, solo chi lo ha eletto lo può rilegittimare" .

Il segretario provinciale del Pd ed ex amministratore unico di aMo Stefano Reggianini

Il segretario provinciale del Pd ed ex amministratore unico di aMo Stefano Reggianini

Resisterà il segretario provinciale del Pd Stefano Reggianini alla pressione politica cui è sottoposto in questi giorni per la storiaccia degli ammanchi di soldi in aMO? Nel Partito democratico si sta alzando il livello di allarme, a riassumere il punto è un dirigente: "In questo momento non ha agibilità politica, non riuscirebbe neanche a formare la segreteria, nessuno vorrebbe farne parte". Il partito in questi giorni osserva un ‘silenzio attivo’: si vuole comprendere fino a che punto è coinvolto. Non in termini giudiziari, non è quella la questione. L’interrogativo è: quanto è opportuno che a ricoprire la carica più alta nel partito a livello territoriale sia l’amministratore unico uscente di una società nella bufera per spese di 500mila euro non giustificate? Tra l’altro al posto di Reggianini è arrivato Andrea Bosi, che però fa parte dello stesso partito di cui Reggianini è il numero uno su Modena: è praticabile questo incrocio in termini di separazione tra controllore e controllato?

A Reggianini viene rimproverato di aver temporeggiato nella denuncia, facendolo solo dopo l’uscita della notizia sui giornali. Se lo avesse fatto prima, segnalando pubblicamente la vicenda, avrebbe potuto conservare una dose sufficiente di legittimazione politica. Adesso invece è sotto schiaffo. "Risulta molto debole". E il suo mandato appena nato rischia di morire soffocato nella culla. Che fare?

Se si vogliono evitare le dimissioni dirette, una soluzione che in diversi indicano – ma che comunque potrebbe non bastare se la temperatura sale ulteriormente ed emergono eventuali altri dettagli della vicenda – è l’autosospensione. Non tanto in attesa del responso della magistratura: i tempi potrebbero essere troppo lunghi per la quotidianità di un partito. Ma per consentire a Reggianini di rimettere il mandato nelle mani dell’Assemblea Pd che lo ha eletto per una eventuale reinvestitura, un lavacro per decidere insieme se e come proseguire: "Io sono qui, le condizioni per le quali sono stato eletto sono cambiate", sarebbe il tema all’ordine del giorno. In questo modo, ammesso e per niente concesso che il partito decidesse di blindarlo, potrebbe riottenere un briciolo di forza politica per proseguire fino ad almeno le prime decisioni della magistratura. Strada in salita, irta di minacce e dalla incerta via d’uscita. Ma non ce ne sono altre. A meno che non si voglia rischiare il commissariamento regionale: restare immobili sperando che la bufera si plachi non gli sarà consentito. Il conto alla rovescia è già partito.

Intanto a Carpi Fratelli d’Italia non molla la presa sul sindaco Righi: "Alla nostra richiesta di valutare la rimozione di Di Loreto dall’incarico di assessore dopo quello che sta emergendo su aMo, società di cui Di Loreto era direttore fino al 2023, il sindaco decide di gettare la palla in tribuna parlando di giustizialismo: è la dimostrazione lampante che Fratelli d’Italia ha ragione” attacca Annalisa Arletti, capogruppo di Fd’I in Consiglio Comunale e consigliere regionale. "È evidente che la politica non possa e non debba sostituirsi alla magistratura ma la domanda è un altra: è giusto che resti in carico chi non si accorge di un ammanco di 470 mila euro di soldi pubblici?"

Qui "non si parla solo di una responsabilità di tipo penale, ma anche politica e amministrativa. Sono i soldi dei cittadini, modenesi e anche carpigiani, che mancano all’appello. La sottrazione di denaro presumibilmente effettuata da una dipendente è un fatto grave: il problema vero è che questa sottrazione è stata perpetuata per diversi anni senza essere rilevata dai vertici, di cui faceva parte il nostro assessore carpigiano".