Pd, mobilitazione per Elly Schlein Gasparini: "Partito di tutte e di tutti"

Si sta organizzando anche un gruppo di persone non iscritte ai Dem guidate dall’ex Sel Mariella Lioia

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Cresce la mobilitazione a sostegno di Elly Schlein (che nei giorni scorsi scorso ha preso la tessera Dem) alla segreteria nazionale. Dopo l’assessore modenese Andrea Bosi, esce allo scoperto anche la vicesindaca di Carpi e coordinatrice regionale della segreteria del Partito democratico Stefania Gasparini. Inoltre un gruppo guidato da Mariella Lioia, ex segretaria provinciale di Sel, è in via di organizzazione e "sta raccogliendo numerose adesioni".

Gasparini decide di sostenerla perché "non ci si può più definire con categorie che ormai appartengono alla storia, ma dobbiamo avere ben chiaro quali siano le sfide del presente per costruire un futuro nuovo. Partendo da chi ora quel futuro non riesce a vederlo". Per questo "non mi accontento di un ‘partito dei sindaci’ , perché noi amministratori siamo una parte di un concetto di territorio e comunità molto più largo e complesso dei soli eletti. Non mi accontento di un ‘partito dei sindaci’ perché sono tanti i territori non governati dal Partito democratico in cui comunque ci sono comunità democratiche fatti di volontari e militanti. Non mi accontento di un partito dei sindaci che inevitabilmente non sarebbe femminista, visti i numeri della rappresentanza di genere nelle amministrazioni locali". C’è bisogno, è la conclusione, "di un partito di tutti e tutte, non di un partito solo di qualcuno".

Come si diceva inoltre, a sostegno di Schlein, spiega la coordinatrice Lioia, si sta coagulando anche un gruppo che farà parte del processo organizzativo della mozione, persone "non iscritte al Pd, o ad altre forze politiche da sempre attivi nel mondo del volontariato e dell’associazionismo anche molti della sinistra diffusa, e della politica locale, seppur rimasti senza riferimenti partitici a seguito dello scioglimento di Sel". In Schlein si rispecchia "la nostra visione internazionale che combatte ogni tipo di discriminazione e che parte da tre sfide: diseguaglianze, sociali, territoriali, fiscali e di genere, riscoprendo un temine chiave che è redistribuzione delle ricchezze, del sapere e del potere; clima, perché se non salviamo il pianeta non ci salviamo noi, e precarietà, perché non c’è nulla di più ingiusto della condizione di essere un lavoratore povero, due termini che mai dovrebbero stare insieme nella stessa frase". Siamo al di fuori, prosegue Lioia, "dalla nomenclatura e dalle dinamiche interne del Partito democratico, al quale però abbiamo sempre guardato con il rispetto che si deve all’unico partito in grado di essere la colonna portante del centrosinistra e di riaggregare una comunità dispersa ormai da troppo tempo".

Gianpaolo Annese