Pedala 23 ore in salita per eguagliare l’Everest

Fanano, l’incredibile record in bici del 63enne Gianfranco Monti: ha percorso 10 volte il tratto Canevare-Ninfa-Pian Cavallaro

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Dieci volte consecutive Canevare, Lago Della Ninfa, Pian Cavallaro spingendo sui pedali della sua bici, per eguagliare gli 8.848 metri d’altezza dell’Everest. L’ennesima prova di Gianfranco Monti, 63 anni, di Pavullo, che questa volta ha superato il record della vetta della montagna più alta del pianeta, in condizioni meteo non proprio delle migliori: nebbia, vento e temperatura con un minimo di più 3 o 4 gradi centigradi. Al nono giro mancavano ancora 200 metri per raggiungere il ‘tetto del mondo’. "Non potevo fare soltanto quei 200 metri, dovevo concludere tutto il tragitto – dice Monti –. Il tratto che da Canevare porta a Pian Cavallaro, passando per il Lago della Ninfa, è una salita impegnativa, del nove per cento di media, con alcuni punti al 14 per cento, e un dislivello di 940 metri. Sono partito al pomeriggio alle 16,30 e ho finito alle 15 del giorno dopo. Ho impiegato quasi 23 ore. E’ una zona molto bella questa. La più bella dell’Appennino, anche come salita. Da Canevare è quasi tutta area boschiva fin dopo la Fontana Bedini e si snoda quasi interamente in mezzo al verde, a boschi ben tenuti".

Al suo campo base a Canevare, Gianfranco Monti aveva lasciato l’auto parcheggiata. "Quando scendevo – racconta –, mi fermavo per rifocillarmi e via di nuovo a pedalare". Monti, che dispone di una bici in titanio costruita da Massimo Santi di Maranello e fa parte del gruppo sportivo U. S. Pavullese che a Fanano fa base al negozio Orlandini, non è nuovo a prove di questo genere in bicicletta. Sono almeno 5 anni che usa la bici assiduamente e compie queste prove che definisce adrenaliniche. La scorsa primavera, per allenarsi, dal nostro Appennino è andato a Riccione a mangiarsi una piadina, ben 358 chilometri, sempre pedalando. Ha affrontato con successo, anche lo scorso anno, questo Everesting 8.848 metri, e prima ancora, nel curriculum ha la salita di Renno, dal ponte fino all’incrocio con la statale, percorsa 29 volte.

Ma niente agonismo. "Mi alleno due o tre volte la settimana – dice Monti –. Non faccio mai allenamenti specifici, improvviso. A me piace impegnarmi nelle randonnée, che non sono gare, ma percorsi lunghi dove c’è soltanto un tempo massimo per arrivare e nessuna classifica. Ce ne sono da 200 chilometri, 400, 600. Il più lungo che ho compiuto è stato di 2200 chilometri. Ci ho impiegato nove giorni e qualche ora, con partenza da Reggio Calabria fino a Savona, tutta montagna lungo la catena appenninica, 39mila metri di dislivello. Poiché a me piace misurarmi con la salita, da diversi anni vado a Tesaro, in Val di Fiemme, e partecipo a una gara molto tosta, 1200 chilometri in tappa unica e con 25mila metri di dislivello. Sono sempre arrivato tra i primi fra quelli della mia categoria".

Walter Bellisi