«Peep Salvo D’Acquisto, prime vendite»

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IMPORTANTE SPIRAGLIO per le quaranta famiglie che erano rimaste col cerino in mano nella vicenda legata al Peep (Piano edilizia economica popolare) di via Paolo Borsellino. Un breve riassunto della vicenda racconta che appunto quaranta famiglie che avevano versato a una cooperativa, la ‘Salvo d’Aquisto’, decine di migliaia di euro come primo passo per acquistare ognuna un immobile in via Paolo Borsellino, per poi scoprire che il Comune aveva sanzionato proprio quella coop per violazione del vincolo di locazione previsto dal regolamento.

QUEGLI ALLOGGI potevano solo essere affittati e non venduti.

Ora, dopo che gli acquirenti sono divenuti soci della cooperativa (perché nel frattempo sono nate indagini giudiziarie sull’attività di quelli precedenti), il Comune ha dato il via libera alla vendita dei primi 12 alloggi a quelle famiglie che inzialmente erano state beffate. La giunta comunale, infatti, ieri ha approvato su proposta dell’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli (nella foto) la delibera di autorizzazione alla vendita sulla base del provvedimento approvato dal consiglio comunale in novembre per andare incontro alle esigenze delle famiglie di fronte a una gestione societaria in passivo. Con la delibera si accerta anche che sono stati corrisposti al Comune i contributi perequativi per un valore complessivo per i 12 alloggi (sei al civico 177, sei al civico 220), di circa 108 mila euro, risorse che verranno reimpiegate nell’ambito delle politiche abitative. I prezzi di cessione variano dai 150 ai 200 mila euro. Il provvedimento approvato dal consiglio comunale in novembre riguardava tutti i 42 alloggi della cooperativa (altri sono anche ai civici 223 e 233) per i quali è stato eliminato il vincolo della locazione permanente. Si è trattato di un’applicazione del nuovo regolamento per l’edilizia convenzionata e agevolata, che agli articoli 21 e 22 prevede proprio la facoltà di riscatto dal vincolo di destinazione alla locazione, dopo un periodo minimo di quattro anni e se l’alloggio risulta libero al momento della richiesta, a seguito di approvazione comunale e con il pagamento del contributo perequativo pari al 5% del prezzo di vendita massimo di cessione di ciascuna unità abitativa. «L’intervento del Comune si è reso necessario – ricorda l’assessora Vandelli – per le condizioni economiche in cui versava la cooperativa, in seguito a una gestione oggetto anche di azioni giudiziarie».