Pensionato ucciso coi farmaci "Avvelenato per nove mesi"

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La dose di farmaci somministrata al pensionato rasenta quella letale. Gli psicofarmaci sarebbero stati somministrati alla vittima in modo prolungato – parliamo di almeno nove mesi - ma gradualmente. Le dosi massicce sarebbero state brutalmente ‘propinate’ all’anziano solo negli ultimi giorni. E’ quanto trapela dalla consulenza medico legale del perito nominato dalla Procura per far luce sul decesso del pensionato 74enne Rocco De Salvatore, trovato cadavere nel suo letto lo scorso 31 luglio. Come noto in manette sono finiti con l’accusa di omicidio preterintenzionale Angelo Barbato, 40enne di Finale Emilia e Samia el Harim, 37 anni. I due erano uniti da una relazione sentimentale. Secondo la perizia la coppia avrebbe somministrato alla vittima farmaci che inibiscono la frequenza cardiaca, deprimendone la funzione e interagendo con i medicinali che il pensionato già assumeva, anti ipertensivi dopo due pregressi infarti. Quindi gli psicofarmaci avrebbero accentuato i disturbi cardiaci di cui la vittima già soffriva, concausandone il decesso. Ieri il giudice ha confermato la misura degli arresti domiciliari per Barbato ritenendo la stessa proporzionata alle contestazioni mosse. "Io mi riservo di presentare una richiesta di riesame", afferma invece la difesa della giovane marocchina che nel corso dell’interrogatorio si è avvalsa della facoltà di non rispondere. "La mia cliente si proclama innocente e faremo valere le nostre ragioni nel corso del processo". Intanto ieri le figlie di Rocco De Salvatore, in lacrime hanno ripercorso la drammatica vicenda a Pomeriggio Cinque. "A trovare il corpo sono stati mio fratello e mia cognata", hanno detto Sandra e Sonia. "Intorno al cadavere c’erano le pastiglie".

Valentina Reggiani