"Per i negozi le cose vanno meglio ma c’è ancora molto da fare"

Cinzia Ligabue: "Non ancora raggiunti i livelli del 2019: fatturato a +0,9%"

Il commercio non ha ancora raggiunto i livelli del 2019. Lo confermano i dati dell’ufficio studi Lapam che, a fronte di un aumento del fatturato nelle imprese associate Licom dello 0.9% tra il 2020 e il 2021, restano al di sotto del livello del 2019: nel biennio il calo è del 5,4%.

Se si aggiungono turismo e ristorazione la situazione è decisamente peggiore: in totale nel 2021 sul 2020 c’è stato un calo del 5%, tra 2019 e 2021 la discesa è molto profonda e raggiunge il 13,3%.

"I dati confermano quello che possiamo constatare sul campo – sottolinea Cinzia Ligabue, presidente Licom i commercianti aderenti a Lapam –, anche se le cose vanno meglio per il commercio al dettaglio rispetto a quello all’ingrosso, mentre turismo e ristorazione anche nel 2021 hanno sofferto moltissimo. Anche nelle ore lavorate c’è stato un rimbalzo positivo, a causa delle minori restrizioni del 2021 rispetto al 2020, ma nel complesso rispetto al 2019 c’è ancora molta differenza".

Tra i dati emergono altre evidenze interessanti: nel 2021 gli investimenti nel digitale sono stati molto importanti (il 58,1% delle imprese del comparto alloggio, turismo e ristorazione hanno investito in questo ambito, contro il 43,9% del 2020 e il 31,3% del periodo 20152019), mentre nel commercio al dettaglio e all’ingrosso il dato è ancora migliore con il 77,8% nel 2021, contro il 68,8% del 2020 e il 60% del periodo 20152019.

"Questo dato è molto importante e molto incoraggiante – conclude Ligabue – come Licom abbiamo spinto molto le imprese del settore a diventare più digitali e a investire in questo senso. Questo è uno dei driver che potrà consentire al commercio di rialzarsi e di dare servizi sempre più personalizzati e adeguati ai tempi che cambiano".Sul fronte occupazione nel 2021 c’è stata una crescita ma ora si teme "un forte contraccolpo dovuto agli effetti della guerra in Ucraina e dei rincari di materie prime ed energia", sottolinea Gilberto Luppi, presidente Lapam. "Proprio quando sembrava che la pandemia fosse superata la situazione internazionale, l’inflazione e gli effetti del tragico conflitto, mettono a serio rischio la ripresa. I dati ci riportano una ripresa nel corso del 2021, ripresa che ora sta frenando e rischia seriamente di bloccarsi a lungo. L’auspicio è che la guerra finisca al più presto, prima di tutto per le popolazioni che vivono sotto i bombardamenti e che devono fuggire dalla loro terra, e che si ristabilisca un equilibrio".