"Suo figlio è trattenuto in caserma, per liberarlo serve una cauzione". E’ uno degli stratagemmi più utilizzati dai truffatori che prendono di mira gli anziani. Telefonano alla vittima generalmente sul telefono fisso, presentandosi come carabinieri o altre forze dell’ordine; intrattengono l’anziano in modo che non riesca a contattare i famigliari fino a quando non si presenta il complice che riscuote il denaro. Tanti i colpi riusciti, non quello che hanno cercato di mettere a segno a Vignola.
Una signora ultrasettantenne si è accorta della truffa e ha avvisato i carabinieri, quelli veri, spostandosi in un’altra stanza e chiamandoli con il cellulare. "In questo modo ha permesso a noi di arrivare a proteggere l’abitazione con dei militari in borghese – ha spiegato il comandante della compagnia di Sassuolo Michele Ognissanti – e arrestare il truffatore subito dopo la consegna del denaro".
L’uomo ha cercato di fuggire spintonando un militare che ha riportato lievi lesioni. "In questo caso – ha concluso il comandante Ognissanti – è probabilmente servita la comunicazione da parte dei famigliari. La lotta alle truffe agli anziani è un nostro cavallo di battaglia". Da anni i carabinieri organizzano incontri informativi contro i raggiri anche nelle chiese.
Emanuela Zanasi