Pere, inizio stagione drammatico La raccolta è ai minimi storici

La produzione di pere in provincia di Modena è in calo dell'80% per l'annata 2023, a causa di avversità climatiche come caldo record, gelate e maltempo. Una situazione che si riflette sull'agricoltura italiana, con un taglio del 10% della produzione di grano e del 14% di quella di uva da vino.

Minacciato il primato regionale e italiano della provincia di Modena per quanto riguarda la produzione di pere. Nelle nostre campagne, e non solo, si cominciano a tirare le prime somme di una serie di avversità, dal maltempo alle gelate, al caldo record che hanno funestato le coltivazioni di frutta. L’effetto di queste cause è stato "dirompete" secondo Coldiretti. "Tra frutti ustionati dal caldo record o dal freddo, devastati dai chicchi di ghiaccio grandi anche come palline da tennis o finiti sott’acqua, il risultato è un raccolto stimato per la provincia di Modena in 187mila quintali di pere, che potrebbe peraltro essere rivisto ulteriormente al ribasso". La campagna di conferimento è solo all’inizio, in quanto per le specie più tardive si protrarrà fino a settembre inoltrato, ma le elaborazioni Coldiretti su dati Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano non lasciano dubbi sulla scure che si è abbattuta sulla nostra pericoltura. Le previsioni modenesi per il 2023 parlano di una produzione in calo dell’80%. Nel 2022, infatti, la produzione nostrana di pere era riuscita a raggiungere 1.180.000 quintali (pari al 36.3% del totale regionale) con Modena prima provincia per produzione di pere in Emilia-Romagna. Il crollo del raccolto di pere segna ulteriormente un’annata nera per l’agricoltura italiana – prosegue Coldiretti – dove a causa di cambiamenti climatici si registra anche un taglio del 10% della produzione di grano, del 14% di quella di uva da vino mentre il raccolto di miele è sceso del 70% rispetto al 2022.

Alberto Greco