"Persone e imprese: il virus attacca i più deboli"

Il professor Solinas: "La ripresa? Bisognerà vedere come le imprese gestiranno il distanziamento sociale"

"Il virus non è democratico, attacca di più i deboli, siano essi persone fisiche o imprese". Quello che potrebbe apparire una banalità, è in realtà il consiglio più lucido rivolto a chi dovrà governare la Fase 2 e a chi è chiamato a prendere decisioni nei prossimi mesi. Ne abbiamo parlato con Giovanni Solinas, professore ordinario presso il Dipartimento di Economia Marco Biagi, relatore al seminario ‘Effetti economici e conseguenze sociali del coronavirus’ promosso dall’Unimore per il 18 maggio.

Professore, come si possono calcolare gli effetti del Covid-19 sull’economia modenese?

"In questo momento tutti provano a fare delle stime, ma sono tutte largamente incerte. Ci troviamo di fronte a due variabili fondamentali: c’è stato uno shock di domanda e uno shock di offerta; entrano in crisi quei settori in cui si interrompe la catena del valore ma anche quelli in cui diminuisce la spesa dei consumatori. Ci sono industrie e intere filiere che sono esposte contemporaneamente sia a problemi al lato dell’offerta e della fornitura sia al lato della domanda".

Il nostro territorio ha sempre svolto un’azione di traino. Può incidere nel momento della ripresa?

"In realtà abbiamo una grande forza e una grande debolezza. La grande forza è quella di un’industria molto diversificata. La grande debolezza, invece, è dovuta al fatto che il pezzo più importante della nostra industria è la meccanica. E la meccanica, che non si è mai ripresa del tutto dalla crisi del 2008, nonostante i segnali in controtendenza nel 2013 durati però pochi mesi, è quella che subirà più di tutti gli effetti del coronavirus. Per il settore dell’auto questo sarà ancora più evidente. Si salveranno i progetti innovativi, la componente premium dell’industria dell’auto, che avrà un crescita di domanda molto importante".

Per il futuro che cosa prevede?

"Come dicevo prima le stime in questo momento sono inutili, dipendono da quanto durerà ancora l’emergenza sanitaria e da quanto saranno i costi del distanziamento sociale. Le stime cambiano ogni quindici giorni, al momento quelle calcolate da Istat ed Eurostat sono valide anche per la nostra provincia. Un’altra variabile riguarda la capacità organizzativa delle imprese per superare il problema del distanziamento sociale. Ma le conseguenze le capiremo solo nelle prossime settimane".

Ci può dire almeno se vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

"Gli effetti del Covid-19 saranno molto differenziati. In taluni casi si creeranno anche delle opportunità che potremmo fare fatica oggi a immaginare. Certamente alcuni settori nazionali ad alta concentrazione, connessi a meccanismi di rete, ne trarranno vantaggio. Anche per settori molto piccoli o relativamente piccoli si potranno creare delle opportunità: sarà compito del governo locale riuscire a capirle, ad anticipare e a sfruttarle".

Può fare un esempio?

In queste settimane tutti parlano di telemedicina, in particolare per l’assistenza agli anziani. Il tessuto produttivo del territorio è in una posizione straordinaria, visti i livelli di eccellenza raggiunti dai servizi sociali in Emilia-Romagna".

Paolo Tomassone