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Pestaggio fuori dal locale I due giovani imputati puntano sulla ’giustizia riparativa’

Tentato omicidio all’uscita della discoteca, gli indagati chiedono di essere ammessi al percorso che coinvolgerebbe anche la vittima. Ma il pm si oppone: "Non hanno mai chiesto scusa".

Pestaggio fuori dal locale I due giovani imputati puntano sulla ’giustizia riparativa’

Richiesta di accesso a un percorso di giustizia riparativa e giudizio abbreviato – che comporta lo sconto di pena di un terzo – condizionato a una perizia medica. E’ iniziato ieri in tribunale a Reggio il rito ordinario per il pestaggio all’uscita della discoteca Rockville di Castellarano, avvenuto nella notte tra l’8 e il 9 ottobre del 2022 che lasciò in coma per 17 giorni, il 19enne modenese Giuseppe Checchia, costituitosi parte civile. Imputati, con l’accusa di tentato omicidio, sono il 19enne Kevin Coppolecchia, residente a Castellarano, e il 22enne Daniele Eugenio Vernucci, di Sassuolo. Entrambi agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e presenti in aula. L’elemento di novità è stato proprio quello portato dalla difesa dei due giovani imputati, formata dall’avvocato Roberto Ghini (foto), Valentina Schenetti e Roberta Pasquesi del foro di Modena: l’opportunità, offerta dalla riforma Cartabia, di intraprendere un percorso di giustizia riparativa: "Credo che caso migliore di quello che si sta dibattendo non vi possa essere per poter valutare questa opportunità – ha spiegato l’avvocato Ghini alla corte -. Cui i miei assistiti sono disponibilissimi a sottoporvisi in modo serio". Accanto a questa richiesta, la difesa ha reiterato anche quella, già respinta in udienza preliminare, di giudizio abbreviato da una perizia medico legale: "Imprescindibile per determinare in modo preciso che cosa abbia provocato l’emorragia alla testa della vittima". Ferma l’opposizione del pm Pantani: "A sostanziare l’ipotesi di tentato omicidio vi sono i testimoni che abbiamo chiamato oltre alle varie dichiarazioni raccolte in fase d’indagine, tra cui il medico dell’ospedale di Baggiovara che ha confermato come questi fosse in pericolo di vita. Checchia è stato vittima di una brutale aggressione, dopo aver tentato di far da paciere, dentro al locale, fra due gruppi, uno di Modena e uno di Sassuolo. E’ stato colpito da un pugno, poi da un sasso scagliato da breve distanza e, una volta a terra, da calci". Inoltre, sulla richiesta di accesso al programma di giustizia riparativa il pm ha aggiunto che: "E’ inammissibile, essendo applicabile presso istituti accreditati. Prendo atto della disponibilità dei due imputati, ma nessuno di loro ha mai chiesto scusa alla vittima, né è stata intrapresa alcuna forma di risarcimento". La parte civile, che ieri era rappresentata dall’avvocato Marco Pellegrini in sostituzione del collega Cosimo Zaccaria, ha concluso: "Pur ammettendo che la perizia medica non sia determinante ai fini del reato in oggetto, in termini di economia processuale sarebbe di grande sollievo per la vittima arrivare a un giudizio il più rapido possibile". La corte si esprimerà nella prossima udienza fissata per il 14 giugno.

Nicola Bonafini