GIANPAOLO ANNESE
Cronaca

Piano Casa, apre ’Abitare Modena’: "Appartamenti a prezzi ragionevoli?. Il Comune ti aiuta a trovarli"

Inaugurato in strada Minutara il nuovo servizio. Maletti: "Anche chi ha un reddito oggi è in difficoltà" . E a luglio via libera alla delibera per trasformare gli uffici in residenze: "Ricavabili almeno un migliaio di locali" .

L’assessora Francesca Maletti con Luca Cavalieri (Consorzio Gruppo Ceis)

L’assessora Francesca Maletti con Luca Cavalieri (Consorzio Gruppo Ceis)

Luca e Sabrina sono una coppia appena arrivata a Modena. Lavorano regolarmente entrambi, stipendi più che dignitosi, ma purtroppo non sufficienti per permettersi un appartamento in affitto a 850 euro al mese, né tanto meno l’acquisto di una casa da 3.500 euro al metro quadro. Come fare? Riccardo dispone di un piccolo appartamento ereditato dai genitori che intende mettere in affitto in zona buon Pastore: non ha denaro sufficiente per svolgere piccole manutenzioni necessarie e in più teme che un eventuale inquilino a un certo punto smetta di pagare il canone. Come convincerlo a proporre comunque il suo immobile, che potrebbe risultare molto utile per esempio per uno o due studenti fuorisede? Franca è madre single con due figli, non riesce più a pagare l’affitto e rischia lo sfratto. Si può intervenire?

Sono alcuni dei problemi a cui potrebbe dare risposta ‘Abitare Modena’, il servizio del Comune inaugurato ieri nei locali di via Minutara 2, in zona san Lazzaro, per fornire ascolto, informazione e servizi di accompagnamento sui temi della casa. Il nuovo soggetto è una delle soluzioni attivate dall’amministrazione comunale per fronteggiare il mercato immobiliare modenese, particolarmente surriscaldato. "L’obiettivo – ha detto la vicesindaca Francesca Maletti – è favorire l’accesso e il mantenimento dell’alloggio, prevenendo il rischio di esclusione abitativa, contrastando la morosità. Non si tratta solo di trovare e assegnare case, ma di costruire percorsi di autonomia e stabilità, restituendo alla persone il diritto di abitare dignitosamente". Su Modena si trovano soluzioni "che spaziano da 400-500 euro al mese dei canoni concordati ai mille, 1.500 euro nel mercato libero. In mezzo ci sono tante sfumature che di volta in volta possono essere gestite".

Al taglio del nastro ieri mattina oltre a Maletti, c’erano le dirigenti del Comune Annalisa Righi e Barbara Papotti, Luca Cavalieri direttore generale Consorzio Gruppo Ceis, Paolo Aldrovandi, presidente Pan Onlus e Andrea Maccari, presidente Il Mantello. A gestire Abitare Modena è il Consorzio Ceis con le consorziate Ceis Arte, il Mantello, Ceis Formazione, partner Pan Onlus.

Chi si rivolgerà allo ’sportello’ di Strada Minutara non si ritroverà in mano solo un bigliettino con il contatto al quale affidarsi (come nelle normali agenzia immobiliari private), ma verrà ‘preso in carico’ dall’inizio alla fine, fino alla soluzione del problema, laddove possibile naturalmente. Il nuovo servizio – il personale impiegato garantisce assistenza sia nella fase di sportello, con colloqui e orientamento, sia nella gestione amministrativa e documentale delle pratiche – si occuperà della "raccolta delle domande, verifica dei requisiti economici e legali, fino all’elaborazione di un profilo individuale, utile per costruire soluzioni personalizzate", con l’indicazione di eventuali opportunità presenti sul territorio.

Una volta terminati i lavori di ristrutturazione, nel medesimo stabile potranno essere integrati i sindacati degli inquilini e le organizzazioni dei piccoli proprietari, per poter fornire la più ampia informazione e risposta. Parallelamente, l’équipe di educatori si occupa dell’accompagnamento all’abitare: affiancamento nella conduzione della casa, gestione delle relazioni condominiali, costruzione di reti di vicinato, attraverso visite domiciliari programmate in base alla complessità della situazione familiare e prevedendo interventi di mediazione, animazione sociale, supporto alla gestione del bilancio, orientamento al lavoro.

Per comprendere l’entità della fame abitativa a Modena, basti pensare che la lista d’attesa per le case Erp-Acer è di 1.200 famiglie e 1.500 sono le domande invece all’Agenzia casa. Ma, in aggiunta, c’è una fascia grigia difficilmente quantificabile che non è in grado di accedere all’abitazione: non si parla di utenti dei Servizi sociali, per i quali è già previsto un percorso a parte. Ma di cittadini e famiglie che pur disponendo di un Isee di tutto rispetto non possono comunque permettersi gli attuali prezzi del mercato libero: entro il mese è in programma la presentazione al Consiglio comunale del nuovo regolamento dell’Agenzia casa che dovrà consentire di offrire case a prezzi calmierati proprio a questo tipologia di nuclei.

Mentre a luglio sarà pronta la delibera annunciata ad aprile in occasione del dialogo con la città sul piano Casa, che prevede la possibilità di trasformare temporaneamente, per dieci anni, uffici in disuso in abitazione attraverso il cambio di utilizzo per finalità pubbliche, da affittare tramite l’Agenzia Casa. La vicesindaca Maletti conta con questa operazione di ricavare almeno un migliaio di appartamenti in più. "L’aumento delle soluzioni abitative, che comprende anche l’incremento di edilizia residenziale pubblica favorita dal Comune in collaborazione con i privati, dovrebbe favorire un abbassamento dei canoni e dei prezzi al metro quadro per l’acquisto".