
Come se non bastasse il braccio di ferro in corso sul candidato sindaco a far salire la febbre nella coalizione di centrodestra ci si mette anche il Piano urbanistico generale, la mappa della città futura. Il primo cittadino Gian Francesco Menani e buona parte della Lega si sono posti l’obiettivo politico di condurlo in porto al più presto per sbandierare il raggiungimento dell’obiettivo prima delle elezioni: l’adozione del documento urbanistico, secondo questa road map, approderebbe per fine novembre, per poi arrivare all’approvazione in primavera. Ma gli alleati, Fratelli d’Italia in primis, frenano: ‘Perché tutta questa fretta?’, è l’interrogativo che secondo indiscrezioni circola a Sassuolo all’interno di Fd’I e anche tra qualcuno di Forza Italia e nelle liste civiche.
In Provincia sono arrivate centinaia di osservazioni (130 solo dagli stessi uffici comunali) da parte di associazioni di categoria, cittadini, operatori economici sul Pug: al di là del merito dei rilievi, il timore degli alleati è che se si bruciano le tappe del percorso il rischio è di presentarsi al voto con un Piano urbanistico che scontenta tante parti della città, considerando anche che i paletti regionali impongono uno stop all’espansione. È politicamente incauto insomma dare il via libera a un documento che può rivelarsi divisivo e impopolare. È probabile a questo punto che la commissione urbanistica in programma nei prossimi giorni in vista dell’adozione possa essere rinviata se non si perverrà a un accordo politico fra le parti. Quanto alla guerra fredda sul candidato, il sindaco sarebbe intenzionato ad annunciare la sua conferma prima di Natale. Ma gli alleati restano perplessi e hanno anche eventualmente valutato un piano B (potrebbe essere l’attuale vicesindaco Alessandro Lucenti, entrato da poco in Fratelli d’Italia). Il nodo non è solo personale legato alla figura di Gian Francesco Menani, che con Fratelli d’Italia ha un conto in sospeso dopo che in occasione dell’ultimo rimpasto non ha voluto esponenti del partito di Giorgia Meloni in giunta. Il problema è anche politico nel momento in cui qualora il centrodestra unito dovesse vincere le elezioni a giugno il partito di maggioranza potrebbe essere verosimilmente Fratelli d’Italia, che però non avrebbe la possibilità di esprimere il sindaco visto che c’è Menani: a quanti assessorati allora la Lega sarebbe chiamata a rinunciare per compensare questo squilibrio politico?
Gianpaolo Annese