Picchiata dai parenti Ora dovranno starle lontano

Sono stati scarcerati, ma dovranno tenersi ad una distanza di almeno cinquecento metri della vittima e non potranno contattarla in alcun modo i fratelli e il padre di una 18enne albanese, arrestati dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. La decisione è arrivata ieri dal giudice che si era riservato sulla richiesta di scarcerazione avanzata dalle difese. La procura, inoltre, ha chiesto l’incidente probatorio con l’audizione della ragazza: la giovane sarà quindi ascoltata al fine di ricostruire con precisione la vicenda e spiegare nel dettaglio il comportamento dei familiari. I fatti risalgono alla settimana scorsa. I carabinieri di Sassuolo e Castelnuovo Rangone – dove vive la famiglia – hanno ammanettato appunto, su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla procura, i tre fratelli della giovane e il padre. Secondo la 18enne i parenti le proibivano di frequentare persone del sesso maschile così come di creare eventuali profili sui social network. La studentessa ha denunciato di essere stata picchiata, vessata e minacciata di morte in più occasioni. Ad accompagnarla a sporgere denuncia era stata la sua datrice di lavoro – la giovane stava effettuando uno stage – dopo che la 18enne si era confidata con la donna, spiegando di vivere un incubo da tempo a causa dei quattro uomini che la avrebbero privata della libertà e, soprattutto, maltrattata in più occasioni. La giovane si era anche fatta refertare in ospedale, a Baggiovara dopo che – in base alla denuncia – gli indagati l’avevano colpita lanciandole anche il telefonino in faccia. I quattro arrestati hanno negato le accuse spiegando di avere avuto un semplice diverbio con la studentessa a causa dello scarso andamento scolastico e di alcune bugie raccontate per poter frequentare un ragazzo.

v.r.