Modena, picchiata a sangue. “Mi ha quasi uccisa, ma tra poco sarà libero”

L’appello di Patrizia: “Pena di soli 2 anni, doveva essere espulso”

La donna picchiata

La donna picchiata

Modena, 24 novembre 2017 - «E’ una cosa vergognosa, nel giro di un anno rischia di essere nuovamente in giro. Mi troverà ancora. Non si può vivere nel terrore». L’appello arriva da Patrizia, 50 anni, una delle tante, troppe vittime di violenza. Ieri il suo aggressore, l’ex compagno, un marocchino 26enne, è stato condannato con rito abbreviato a due anni e dieci mesi per violenza sessuale. A luglio, a Sassuolo, la trascinò nel casolare dell’ex Cisa Cerdisa e, dopo averla riempita di botte, provò a stuprarla. Lei riuscì a fuggire avvisando i carabinieri.

Ha paura che possa ancora farle del male?

«Lo ha sempre fatto. Per colpa di questa persona ho rischiato la vita tre volte. Eppure è stato processato solo per l’ultima aggressione, dalla quale ne esco con la vista ridotta e danni alla retina».

Però la vostra storia è durata quattro anni

«Salam si era presentato a casa mia nel 2014; io all’epoca lavoravo per un’agenzia di finanziamenti e conoscevo diversi marocchini; persone oneste. Lui era un loro amico e mi ha chiesto ospitalità. Da qui è nata la relazione».

Non era violento inizialmente?

«No; era un bel ragazzo e io avevo 47 anni. Mi sono invaghita ma, pian pianino, ha iniziato a diventare aggressivo e gelosissimo. Mi avrà buttato via almeno venti telefoni. Sono iniziate le botte, l’abuso di alcol e droga. Ad agosto 2016 c’è stata la prima vera aggressione: pensava avessi un altro e mi ha rotto le costole e il setto nasale. Sono scappata dalla finestra e ho avvisato i carabinieri».

E’ stato arrestato?

«Si ma è tornato libero poco dopo: mi ha costretta a riprenderlo in casa: mi vergognavo a dirlo alla mia famiglia o a mio figlio. Il 20 maggio, quando ho cercato di buttare via la sua droga, mi ha preso per i capelli e mi ha picchiata per mezz’ora. Mi ha colpito con un mattone in testa, rompendomi il braccio. Mi sono nascosta dai miei ma mi ha trovata».

Poi è stato arrestato...

«Si, lo hanno raggiunto dopo che mi aveva massacrata in quel capannone. Era luglio e i carabinieri lo hanno trovato a Rimini, dove si era rifugiato. Il rischio è che, una volta uscito, mi venga a cercare. E non so che fine mi farà fare».

Ieri, in tribunale, un altro straniero, un tunisino di 27 anni, è stato condannato a 8 anni per violenza sessuale di gruppo. Si tratta di uno stupratore seriale che, almeno due volte, ha rapinato e violentato giovani prostitute. Dopo la prima vittima altre lucciole hanno sporto denuncia. Il giovane è sparito.