Picchiava da mesi la moglie: arrestato grazie ai vicini di casa

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L’HA picchiata brutalmente: colpi al volto, allo sterno. E se i vicini non avessero chiamato la polizia, allarmati dalle grida disperate della vittima, la situazione sarebbe potuta anche degenerare. Non era il primo pestaggio a cui un rumeno di 36 anni sottoponeva la compagna 27enne ma lunedì notte la polizia ha messo fine all’escalation di violenza, arrestando il convivente violento.

E’ con l’accusa di maltrattamenti e lesioni personali, infatti, che il 36enne, pregiudicato, è finito in carcere. L’episodio risale alla notte di lunedì quando il personale della mobile interviene a seguito di una segnalazione relativa ad un’aggressione in zona San Faustino. I vicini di casa della coppia, infatti, si mettono in contatto con la centrale operativa denunciando come da tempo, da uno degli appartamenti, si udissero grida disperate di una donna. Gli stessi agenti, una volta arrivati sul luogo indicato dai cittadini, hanno potuto sentire distintamente le urla della donna che chiedeva aiuto. I poliziotti hanno provato inizialmente a bussare alla porta ma dall’altra parte nessuno si mostrava intenzionato ad aprire.

Solo dietro intimidazione di sfondare la porta, alla fine, l’uomo ha aperto ai poliziotti. Gli agenti, una volta entrati nel monolocale, hanno trovato la giovane rannicchiata su un letto in lacrime e in forte stato di agitazione, con evidenti segni di percosse sul viso e sul corpo. Nonostante la presenza della Polizia, il convivente ha continuato ad aggredirla verbalmente e ad insultarla, minacciandola che se fosse stato arrestato avrebbe riversato la colpa su di lei.

La donna è stata immediatamente soccorsa dagli agenti e, poco dopo, i sanitari del 118, giunti nel frattempo sul posto, l’hanno presa in carico e trasportata al Pronto Soccorso. Medicata, al termine degli accertamenti la giovane è stata dimessa con una prognosi di cinque giorni per trauma policontusivo da percosse. Pare che nell’ultimo anno agenti e carabinieri siano intervenuti più volte in quel monolocale per sedare le liti ma ogni volta la giovane, spaventata, ha preferito non sporgere denuncia minimizzando l’accaduto. Alla base dei pestaggi la forte gelosia da parte del convivente nei confronti della vittima e, come ha dichiarato la stessa agli inquirenti, il controllo che l’uomo pretendeva di esercitare nei suoi confronti. Parliamo di un 36enne disoccupato - era la 27enne a lavorare come colf per mandare avanti la famiglia - pregiudicato per reati contro il patrimonio, evasione, lesioni personali aggravate e in materia di codice della strada. Inoltre, sotto alias, l’uomo risulta destinatario di un ordine di carcerazione a seguito di condanna definitiva, emesso dalla Procura di Rieti nel 2016. L’uomo, ora in carcere, deve infatti espiare una pena residua di undici mesi e 28 giorni di reclusione.

Valentina Reggiani