Picco di Covid e influenza "Ospedali sotto pressione"

L’appello dell’Ausl: "Più contagi dell’anno scorso, usate le mascherine". Primi focolai di Coronavirus nelle Rsa, ma i pazienti gravi sono pochi

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di Paolo Tomassone

Mentre a Roma si discute sulla gestione dell’isolamento per i contagiati da Covid con la proposta di allentare alcune misure finora in vigore, a Modena si guardano i fatti e i numeri. Il virus continua a diffondersi a livelli molto alti e gli ospedali, complice anche l’ondata di influenza arrivata prima del previsto, riprendono a riempirsi ancora più dell’anno scorso. In alcune residenze per anziani sono comparsi i primi focolai e il contagio tra ragazzi e i bambini è in rapido aumento. Le vaccinazioni, per fortuna, proseguono secondo la tabella di marcia e questo fa abbassare il numero dei malati gravi che devono ricorrere alle cure mediche. A poco più di una settimana dalle festività natalizie il messaggio, ripetuto ormai da tre anni, torna ad essere una implorazione: usate le mascherine anche se non sono obbligatorie, lavate spesso le mani, non state per troppo tempo in un ambiente chiuso con tante persone contemporaneamente e comunque areate spesso la stanza.

Ammonimento che l’Ausl e i medici di medicina generale hanno fatto ieri ribadendo l’importanza della vaccinazione anti-Covid e antinfluenzale, in particolare per le persone fragili, i più anziani e i più piccoli. "Si sta creando una maggiore pressione sugli ospedali, in particolare sui pronto soccorso – dice la direttrice sanitaria dell’Ausl, Romana Bacchi –. Stiamo potenziando la rete territoriale per aiutare a risolvere la fase acuta, ma chiediamo a tutti di collaborare per il contenimento della diffusione". I numeri sono schizzati e superano addirittura i livelli dello scorso anno: se nel 2021 il tasso di incidenza maggiore registrato tra novembre e dicembre è stato di 227 ogni 100mila abitanti (tra l’8 e il 14 dicembre), negli ultimi due mesi del 2022 è stato di 488 ogni 100mila abitanti (tra il 21 e il 27 novembre). Nell’ultima settimana (dal 5 all’11 dicembre) si registra un calo del 20% rispetto alla settimana precedente, con 385 casi ogni 100mila abitanti, ma dagli ospedali arrivano i segnali più preoccupanti. Al 14 dicembre sono state ricoverate 183 persone col Covid, lo scorso anno erano 133. Di questi tempi nel 2021 i ricoverati gravi erano 26, fortunatamente oggi solo 2 pazienti sono in terapia intensiva e 1 in semintensiva. "Questo conferma l’importanza della vaccinazione" come ricorda il direttore del dipartimento di Sanità pubblica, Davide Ferrari. Su questo i sanitari continuano a insistere a fronte di oltre 1,8 milioni di dosi somministrate dall’inizio della campagna vaccinale di cui oltre 28mila del nuovo vaccino bivalente reso disponibile a partire dal settembre scorso.

Fondamentale nelle ultime settimane la collaborazione dei medici di medicina generale che a partire dallo scorso mese hanno incrementato il numero di somministrazioni diventando di fatto il punto di riferimento per la vaccinazione anti-Covid e antinfluenzale. "Registriamo un carico di lavoro enorme in un tempo in cui aumentano anche le visite domiciliari a causa dell’influenza, ma non ci tiriamo indietro" dicono Dante Cintori, responsabile Fimmg, e Guido Venturini, responsabile Snami. Come ricorda il direttore del Servizio di igiene pubblica, Giovanni Casaletti, quant’anno si è registrato un "forte anticipo della circolazione del virus influenzale che negli altri anni vedeva il suo picco soltanto a fine dicembre e gennaio. Nelle persone più fragili, negli anziani e in chi ha molte patologie croniche il virus ha conseguenze particolarmente gravi. Al momento si segnalano 7 persone che necessitano di terapie in ospedale".