In fondo lo slogan più riuscito è quello che circola da anni e che ripete in ogni occasione Massimo Bottura: Slow food and fast cars. Questo binomio è stato al centro del convegno sulle grandi potenzialità di richiamo turistico che possono offrire i due punti di forza del territorio emiliano, cioè la Motor Valley e la Food Valley. Fra i tanti interventi, a rendere palpabile le potenzialità di questo binomio, la testimonianza di Sergio Campana. Uno che ha il piede pesante, tant’è che è un pilota vincente in Formula 3 e un collaudatore richiestissimo. Ma è anche uno che ha i piedi saldamente ‘sulla’ terra, quella degli oltre 200 ettari in cui coltiva di tutto: dalle vigne per un ottimo Lambrusco fino al grano per la farina da cui si ricavano i panini del McDonald’s. "Un binomio che ci sta alla perfezione e che io sto portando avanti da tanto tempo, perché ho sempre dato una mano, fin da piccolo, a mio nonno nel lavorare la terra – racconta Campana –. Le gare automobilistiche e il lavoro nei campi sono due attività molto impegnative, ma sono molto contento di riuscire a impegnarmi in quelle che per me sono due passioni". L’impegno è un ingrediente fondamentale, ma non sufficiente. "Devo correre tanto nel vero senso della parole. Credo che le due le attività abbiano parecchie cose in comune. L’agricoltura richiede tanto tempo, anche se ora le nuove tecnologie stanno dando una grossa mano. Anche le corse richiedono tempo e tanto allenamento in palestra e in pista. Nella categoria Lmp2 si usano prototipi progettati unicamente per le gare, auto difficili che richiedono molta concentrazione". Il Motor Valley Fest per il pilota-agricoltore, è una grande opportunità per "incontrare amici" che durante l’anno, a causa degli impegni sportivi e del lavoro, "rischio di perdere ...
© Riproduzione riservata