Pioggia di ricorsi contro il payback sanitario

Mirandola, il sindaco: "Molte aziende hanno chiesto aiuto anche al Comune. Norma da ripensare, a rischio migliaia di posti di lavoro"

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Si intensificano le prese di posizione della politica che, immemore di aver votato a luglio l’articolo 18 del Decreto Aiuti Bis del governo Draghi che rispolverava la norma del 2015 sul payback sanitario, ora si rende conto delle gravi conseguenze che questa misura potrebbe avere sul sistema e la filiera del settore biomedicale. "Mirandola segue con attenzione la questione payback: sono diversi gli imprenditori che si sono già rivolti all’amministrazione in cerca di supporto e di risposte. Siamo a conoscenza di molti ricorsi al TAR in corso e, anche per questa ragione, sottoscriviamo – afferma il sindaco Alberto Greco – il testo dell’interrogazione del consigliere regionale Michele Facci con la quale si richiede, in tempi celeri, un tavolo di confronto allargato composto da governo, regione e aziende del settore biomedicale". In sostanza accade che ora, in base ad una circolare applicativa dell’ottobre 2022 a firma del ministro della Salute, si chiede alle aziende fornitrici di materiali e dispositivi medico-sanitari (garze, siringhe, lampade per sale operatorie, carrelli, ma anche dispositivi medici monouso, ecc.) di compartecipare entro il 15 gennaio 2023 al ripiano dei deficit nella sanità delle regioni italiane, ma soprattutto – fatto che ha determinato numerosi ricorsi al TAR – con efficacia retroattiva a far data appunto dal 2015. La preoccupazione espressa dal sindaco di Mirandola fa seguito all’allarme delle organizzazioni di categoria del settore biomedicale di Confindustria, Cna, Confartigianato, Confcommercio, che da mesi paventano rischi a gennaio per gli approvvigionamenti degli ospedali e per l’occupazione del distretto, raccolto recentemente anche dal Pd. "Si tratterebbe di un provvedimento – conferma Greco – che metterebbe gravemente a rischio un settore strategico e molto rilevante per il territorio locale, regionale e nazionale e che ha al proprio interno migliaia di famiglie di lavoratori. In un periodo di particolare incertezza economicofinanziaria sarebbero a rischio posti di lavoro e questo non possiamo permetterlo".

In attesa che da Roma, dalla Conferenza Stato-Regioni e dalla regione si muova qualcosa per ripensare alla perniciosa norma sul payback, come richiesto anche da un emendamento alla Finanziaria proposto dai deputati Pd De Maria e Vaccari, in sede locale lunedì mattina alle 10 a Medolla (dopo il rinvio dovuto allo sciopero odierno ndr) è convocato un tavolo, presenti sindaci, parlamentari e rappresentanti del settore biomedicale per concordare iniziative atte a bloccare l’esecutività della norma.

Al.G.