"Più agenti e telecamere contro i reati"

Il punto del sindaco Muzzarelli in consiglio comunale: "Andare avanti anche con i progetti sociali ed educativi, sono importanti"

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"Quando le forze dell’ordine vengono messe nelle condizioni di lavorare in profondità, i risultati arrivano: meritano il plauso di tutta la città le ultime operazioni concluse con arresti di rapinatori professionisti e di alcuni soggetti legati a gravissimi episodi di violenza giovanile, individuati anche grazie alle segnalazioni dei cittadini". Lo ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli rispondendo all’interrogazione di Katia Parisi (Modena Civica) sulla situazione della sicurezza a Modena.

"Il percorso di potenziamento effettivo di Prefettura e Questura deve proseguire – ha affermato il sindaco – e credo che il lavoro politico, di indirizzo e sollecitazione, svolto dal Consiglio comunale negli ultimi due anni sia stato importante. E ancora una volta auspico che su questi temi tutte le forze politiche siano unite nel sostenere le istanze di cittadini e imprese".

Sul potenziamento degli organici delle forze dell’ordine, il dato trasmesso a fine febbraio dalla Prefettura indica una forza effettiva in crescita con 372 unità e altre 32 appartenenti all’amministrazione civile dell’Interno: "Un dato importante sebbene si tratti di un primo step a cui vogliamo ne seguano altri".

"Va avanti anche l’attuazione del piano comunale attraverso un lavoro improntato ad un continuo miglioramento. Le strategie dell’Amministrazione comunale sono coerenti con quanto contenuto nel Patto per Modena Sicura e confermano un approccio trasversale e integrato", ha proseguito Muzzarelli. Tra le principali linee di lavoro ci sono il controllo formale del territorio con la collaborazione Forze dell’ordine e Polizia locale (446 controlli congiunti nel 2021); l’implementazione della videosorveglianza che conta 361 telecamere collegate a quattro sale operative e 23 telecamere di lettura targhe; la qualificazione e il potenziamento dell’organico di polizia locale; progetti di riqualificazione sociale ed urbana; prevenzione dei reati e sostegno alle vittime; sostegno al volontariato attivo nella sicurezza urbana attraverso il Controllo di vicinato (90 gruppi) e le varie associazioni convenzionate.

Infine, il filone dell’educazione alla legalità e prevenzione di disagio, devianza e comportamenti a rischio, al quale Muzzarelli ha dedicato particolare attenzione. Vi rientrano anche l’educativa di strada, gli interventi di prossimità della polizia locale in particolare della zona centro, i progetti con l’Ausl per la prevenzione e il contrasto all’uso delle droghe, i percorsi didattici sui temi del bullismo e del gioco d’azzardo, ma anche interventi di prevenzione precoce individuando i fattori di rischio familiari e ambientali, le uscite serali di BuonaLaNotte e interventi educativi territoriali coinvolgendo associazioni e comunità locale.

Per Barbara Moretti (Lega Modena) però "Modena ha un problema di sicurezza diventato strutturale, in particolare a causa dei furti in appartamento che colpiscono le famiglie. Il dato è aggravato dall’incapacità politica di affrontare il problema, come quello dell’immigrazione che da sempre è legato al tema della sicurezza. Non si tratta di pregiudizi, ma di numeri che le amministrazioni di sinistra non hanno mai voluto affrontare, lasciando tante aree in preda all’insicurezza. Non basta una telecamera per sentirsi più sicuri: il problema è politico e se non si risolve questo è inutile parlare di rinforzi o di potenziamento della videosorveglianza".

Dopo aver rilevato che all’interno della stessa maggioranza, le statistiche e le classifiche sono interpretate diversamente, Antoni Baldini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha rimarcato che "i dati dei reati sono in crescita. Le soluzioni, che da tempo abbiamo suggerito, sono intensificare i presidi mobili di polizia e i servizi in borghese, oltre a rendere operativo il posto integrato di polizia. Il controllo di vicinato crea coesione tra i cittadini, ma è insufficiente per prevenire i reati. È vero – ha aggiunto – che l’azione di prevenzione spetta prioritariamente allo Stato ma è anche vero che l’azione dell’ente locale può diventare più incisiva, viceversa non si capisce a cosa servano il Patto per Modena città sicura e i tavoli integrati".