Platis: "L’ospedale di Mirandola sarà presto a personale ridotto"

"Ci sono tantissimi infermieri e operatori socio-sanitari il cui contratto scade il 30 aprile e che l’Ausl ha già annunciato di non rinnovare. Solo alcuni, di tutti quelli assunti circa un anno fa, nel pieno dell’emergenza, sarebbero riconfermati": lo afferma Antonio Platis, rappresentante provinciale di Forza Italia, pronto a depositare un’interrogazione volta ad acclarare la reale dimensione del problema. Secondo l’esponente azzurro, la decisione dell’Azienda Sanitaria cozzerebbe, fra l’altro, con una delibera votata all’unanimità dal Consiglio Provinciale, in cui veniva richiesto un incremento del personale negli ospedali. "Non si possono perdere così – incalza Platis – tutte queste professionalità che da almeno un anno lavorano nelle strutture Ausl del territorio. A Mirandola, mi hanno segnalato che almeno il 50% dei contratti a tempo determinato saranno stralciati, in barba agli accordi sindacali che prevedevano un completo rinnovo". Per il forzista, gli addii di infermieri e oss genererebbero un disservizio per i malati, che potrebbero contare su un personale ridotto e sovraccarico di lavoro. "Così, rimarrà un operatore ogni dieci malati, anziché ogni sei, come raccomandato dalla legge italiana ed europea", chiude l’azzurro. La presa di posizione di Platis non ha tuttavia riscontrato il pieno favore dei sindacati, che hanno invece spronato la politica ad intervenire a monte del problema.

m. b.