"Polo Conad, resta il nodo inquinamento"

Il comitato ’Respiriamo aria pulita’ punta il dito anche contro il nuovo progetto: "Non è spostando il traffico che si risolve il problema"

Migration

Un magazzino più piccolo rispetto la mega-Polo Conad previsto originariamente? Non fa differenza: l’ambiente ne soffrirà a prescindere. Ha le idee chiare il comitato ‘Respiriamo Aria Pulita’ della Madonnina. Il gruppo di residenti, come noto, è da anni in prima linea per tutelare la qualità dell’aria in città, a partire dalla lunga battaglia per la chiusura delle Fonderie di via Zarlati (ora lo stabilimento è in fase di dismissione). Da tempo il comitato appoggia la mobilitazione dei ‘colleghi’ della Sacca per dire ‘no’ all’impatto che avrà sul quartiere l’ampliamento dei magazzini Conad. A pochi giorni dal parziale dietrofront sul progetto, che vedrà la nascita di un hub più piccolo dedicato ai soli prodotti freschi, i residenti della Madonnina tengono alta l’attenzione sull’intervento, confidando le loro (immutate) perplessità. "Non è che spostando il traffico da via Canaletto a via Finzi si risolve il problema dell’inquinamento", sottolinea la portavoce di ‘Respiriamo Aria Pulita’, Chiara Costetti. "Nonostante gli annunci di modifiche sostanziali da parte di Conad, rimaniamo fermi sull’idea che serve guardare a una tipologia di rigenerazione che superi la destinazione produttiva. Le persone non ne possono più di vivere in un quartiere di serie B, a stretto contatto sempre e solo con le aziende. La Sacca – continua Costetti – va riconvertita pensando prima di tutto ai suoi residenti e alla loro salute. Non a caso, uno degli slogan della manifestazione di sabato contro il Polo era ‘Più Aria Pulita’". Per il comitato ‘Respiriamo Aria Pulita’ i parallelismi con la Madonnina sono innumerevoli: "Ora che le Fonderie sono chiuse, la riqualificazione andrà in una direzione opposta al produttivo, e dovrebbe essere così anche per l’area ex Civ&Civ. Non è possibile che l’amministrazione sponsorizzi e realizzi un boulevard in via Canaletto di fronte alla futura Esselunga e poi sostenga un Polo Logistico che, inevitabilmente, porterà ulteriore traffico, nonostante le rassicurazioni di Conad sul numero di camion in entrata al giorno. Siamo convinti – precisa Costetti – che le persone vogliono più residenze e tanto tanto verde per riunirsi a socializzare. Sia la Sacca che la Madonnina hanno sofferto nei decenni l’esagerata convivenza con realtà produttive impattanti e scelte urbanistiche discutibili. I tempi sono cambiati e serve girare pagina…". Nella camminata-protesta di sabato scorso, anche il comitato ‘Villaggio Europa’ ha sostenuto che "il nuovo progetto annunciato da Conad avrà ugualmente un forte impatto sul traffico e il clima in tutta la città". Tra le novità svelate nella sede di Legacoop giovedì scorso – e che in teoria dovrebbero confortare i residenti della Sacca – c’è l’addio al magazzino verticale da 30 metri, la certezza che i nuovi fabbricati non supereranno i 15 metri e un numero massimo di mezzi pesanti che passerà dagli attuali 210 a 250". Vincenzo Malara