"Positiva dopo il Pfizer e nessuno mi assiste"

Cristina Feninno, operatrice in una Cra: "Tutta la mia famiglia è in isolamento"

Cristina Feninno

Cristina Feninno

di Gianpaolo Annese

Immaginava di averla scampata definitivamente. E invece, proprio quando meno se l’aspettava, è precipitata nell’incubo. Cristina Feninno, operatrice sanitaria in una residenza protetta, è risultata positiva dieci giorni dopo aver fatto la seconda dose del vaccino. Un’anomalia che si sta verificando anche in altre parti d’Italia e su cui la scienza medica non ha ancora evidenze certe.

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"Sto bene – premette Feninno – non ho sintomi, ma al momento sono l’unica positiva in casa. In questi mesi, lavorando in una residenza protetta, ho seguito tutti gli accorgimenti, adottato le misure di sicurezza, sono stata sottoposta a continui tamponi. E sono sempre risultata negativa". Dopo il doppio vaccino invece ecco la sgradita sorpresa: "La prima dose Pfizer mi è stata iniettata in struttura il 14 gennaio. Prima mi è stato fatto il test e non c’erano problemi". Il secondo vaccino le è stato somministrato il 4 febbraio scorso, dopo i 20 giorni canonici.

"Mi hanno spiegato che per fare effetto sarebbero dovuti passare 8-10 giorni. Il 15 infatti, lunedì scorso, mi è stato fatto il tampone. Pensavo sarebbe stata una formalità. E invece è risultato positivo". Sconcerto della donna e immediata chiamata alla sorveglianza sanitaria: "Non mi hanno dato una spiegazione particolare, anche perché a rispondermi è stato un infermiere, non un medico. Potrebbe trattarsi di un falso positivo. Ma intanto io sono l’unica positiva in casa e tutta la mia famiglia – marito e due figli – è bloccata, mio figlio non può andare a scuola. Mi hanno detto comunque che avrebbero segnalato il mio caso, al momento però non ho ricevuto né telefonate, né spiegazioni". Una delle ipotesi plausibili è che Cristina potrebbe essersi contagiata nei primi otto giorni dopo la seconda dose. "Eppure non ho mai cambiato le mie abitudini, il mio comportamento, ho sempre adottato le stesse misure di sicurezza, usato i dispositivi di protezione di prima". Altri casi accaduti in Italia in questi giorni sono sotto la lente d’ingrandimento della Società italiana di malattie infettive. Il direttore scientifico, virologo del Policlinico Tor Vergata di Roma, Massimo Andreoni ha precisato ai giornali che essere contagiati dopo aver assunto la seconda dose di antidoto non vuol dire per forza che il farmaco sia stato poco efficace. Si tratta infatti di casi asintomatici, esattamente come quello di Cristina. Andreoni ha sottolineato come l’obiettivo principale del vaccino è quello "di bloccare la malattia, non l’infezione". Per gli infettivologi in sostanza è presto per trarre conclusioni (considerando anche la diffusione delle varianti) e non è possibile al momento stabilire se il vaccinato positivo al covid sia contagioso oppure no, se cioè pur non contraendo la malattia potrebbe diffonderla ad altri, da portatore sano. Intanto però Feninno vive ore di angoscia. Sa solo che dovrà fare il tampone giovedì: "Il resto della mia famiglia risulta negativa, sarebbe stato opportuno magari concordare un tampone più a breve vista l’eccezionalità della situazione".