"Il posto di polizia è stato smantellato"

Sabato a Modena il presidio del Sap, che invita i politici: "Violato il patto ’Modena Sicura’ Soldi pubblici sprecati"

Modena, controlli della polizia (FotoFiocchi)

Modena, controlli della polizia (FotoFiocchi)

Modena, 5 agosto 2020 - La segreteria provinciale Sap di Modena promuove un presidio di protesta alla stazione delle corriere, contro il mancato rispetto del patto ’Modena Sicura’, firmato nel 2017 tra Ministero dell’Interno e Comune di Modena.

"L’avamposto di Polizia voluto con quella collaborazione tra polizia di Stato e locale, in un punto nevralgico della città ed a ridosso del centro storico,al momento consta di due soli agenti della polizia di Stato – spiega il segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia, Ottorino Orfello – Quando fu istituito ne comprendeva almeno 12 ed i risultati in termini di prevenzione e repressione dei reati nella parte storica della città, (ma non solo se si pensa che il parco novi Sad ed il Viale Gramsci venivano compresi nell’area di competenza), furono esaltanti.

Nel tempo questo presidio è stato smantellato, riducendo il personale". Il sindacato denuncia "la responsabilità del Ministero dell’Interno per la violazione degli impegni assunti, non garantendo nel tempo l’aliquota del personale di Polizia di Stato necessario a rendere funzionante questo fondamentale presidio. Denunciamo la spesa di soldi pubblici per organizzare locali, computer, collegamenti banche dati, scrivanie che non hanno senso di esserci poiché manca la cosa più importante, ovvero gli uomini".  

Interverrà al presidio, sabato alle 11 davanti al posto integrato, il segretario generale del Sap Stefano Paoloni. L’invito a partecipare, con le prerogative riconosciute ai consiglieri comunali e regionali, è stato esteso a tutte le formazioni politiche locali. "Appare inaccettabile che si parli di accogliere in città cittadini extracomunitari irregolari che pretenderebbero un necessario impegno in termini di personale di polizia, quando da anni un presidio nato dall’esigenza di contrastare fenomeni criminali sempre più aggressivi in zona centro storico (spaccio, furti su auto, baby gang, borseggi), è stato ridotto ad un numero ridicolo nel totale disinteresse istituzionale.

Non dimentichiamo inoltre che centinaia di ragazzi minorenni durante l’anno scolastico, ogni mattina impegnano la stazione delle corriere per raggiungere le scuole, in un contesto dove il rischio che interessi criminali li intercettino è alto". L’obiettivo dell’iniziativa e di attirare l’attenzione politica e istituzionale sul problema per chiedere all’esito del presidio un incontro con il Prefetto di Modena, affinchè si faccia portavoce al dipartimento di questa istanza, ovvero del rispetto del patto firmato nel 2017. Riteniamo che la richiesta di ottenere un incremento del personale alla questura di Modena sia al momento meno esigibile rispetto al credito che la città avanza dal Ministero con il posto integrato di polizia". Il consigliere regionale della Lega, Stefano Bargi: " Siamo di fronte all’ennesima situazione che mostra come il patto ’Modena sicura’, fiore all’occhiello della giunta Muzzarelli, sia stato disatteso".