"Povertà, cerchiamo case sfitte"

Tosi, assessore alle Politiche sociali dell’Unione distretto ceramico: "Non troviamo appartamenti"

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di Gianpaolo Annese

I Comuni del distretto ceramico sono a caccia di case da affittare ai chi versa in difficoltà economiche, un problema che riguarda un numero di persone in crescita. "Non troviamo appartamenti –avverte il sindaco di Fiorano e assessore alle Politiche sociali dell’Unione, Francesco Tosi -, una beffa se pensiamo che quelli vuoti in realtà non sono pochi: in ogni Comune ce ne sono certamente alcune centinaia. Personalmente sto cercando di risalire ai proprietari di alloggi sfitti di Fiorano per contattarli direttamente e fare la proposta di affittare l’appartamento al Comune". Il meccanismo si chiama ‘affitto di garanzia’: gli appartamenti dei privati cioè vengono presi in carico dal Comune e il Servizio sociale li affida poi a canone inferiore alle famiglie sfrattate o che comunque cercano alloggio senza riuscire a trovarlo con le proprie risorse economiche.

In questo modo il proprietario dell’appartamento ha la certezza di ricevere il canone d’affitto in quanto il contratto è direttamente con il Comune. Nonostante ciò non c’è la corsa dei proprietari a proporre una casa. Anche per questo l’Unione ha avviato le candidature per ricevere finanziamenti dal Pnrr in ambito sociale. Il bando più rilevante in termini di risorse economiche (pari a 1milione e 800mila euro) riguarda proprio la lotta alla povertà. Uno degli investimenti punta a favorire la realizzazione di ‘housing temporaneo’, un sistema di accoglienza secondo il quale, oltre all’alloggio, si affianca un progetto personalizzato, per superare l’emergenza, "con l’obiettivo di favorire percorsi di autonomia e rafforzamento delle risorse personali" ed evitare l’assistenzialismo. Un altro bando riguarda i percorsi di autonomia per le persone con disabilità e prevede risorse per 1milione e 430mila euro. Il focus è "la fornitura di servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari alle persone con disabilità per offrire loro opportunità di accesso al mondo del lavoro, anche attraverso la tecnologia informatica". Mentre a favore degli anziani non autosufficienti si progetta il potenziamento dei servizi di assistenza domiciliare per un budget totale al quale si concorre di 330mila euro. Infine, una candidatura specifica per 210mila euro è destinata tra l’altro a prevenire il ‘burn out’ negli operatori, lo stress al quale è sottoposto chi esercita professioni di aiuto a persone in difficoltà. "Se ne parla poco, ma è un problema grave – spiega Tosi – Si tratta di un rischio facilmente legato di per sé alla professione di assistente sociale, un lavoro molto delicato che coinvolge strettamente l’operatore e che presenta situazioni a volte sono difficilmente risolvibili. Gli ultimi anni poi sono stati caratterizzati dalle conseguenze sociali ed economiche del covid a cui si è aggiunto ora il tema dei profughi di guerra: fenomeni che hanno determinato un aumento del lavoro dei Servizi. Buona cosa e doverosa è che il Pnrr abbia previsto aiuti anche in questo campo".