Inchiesta Aemilia, altri interrogatori. Sentito anche il prefetto

Di Bari convocato a Bologna dalla Dda

Il prefetto esce dalla procura bolognese (Foto Schicchi)

Il prefetto esce dalla procura bolognese (Foto Schicchi)

Modena, 1 dicembre 2015 - Erano le 17 circa di ieri pomeriggio quando il prefetto Michele di Bari è arrivato in procura a Bologna. A convocarlo la dda, per essere sentito dal pm Marco Mescolini in qualità di persona informata sui fatti. Il confronto è durato a lungo ed è arrivato dopo una lunga giornata di lavoro degli uomini del reparto operativo dei carabinieri di Modena che ieri mattina, in concomitanza con il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, si sono portati in prefettura. Qui hanno svolto nuove attività legate alla maxi inchiesta Aemilia. Un blitz disposto dalla dda di Bologna appunto al fine di acquisire nuova documentazione ma, soprattutto, effettuare nuove audizioni. Nel corso dell’intera giornata, infatti, sono stati sentiti i funzionari di prefettura che hanno diretto l’area antimafia. Diversi, a quanto pare, i fascicoli prelevati dai carabinieri, dopo quelli già acquisiti pochi giorni dopo gli arresti.

Nell’ambito dell’inchiesta Aemilia, lo ricordiamo, sono finite in manette 160 persone legate all’ ‘ndrangheta, per le quali è ora iniziato il processo in un capannone della fiera felsinea. La novità è che l’attenzione dei militari si è concentrata anche sull’immissione nella white list di altre aziende. Ma, nell’ambito degli approfondimenti delegati dalla Procura di Bologna, i carabinieri hanno acquisito anche ulteriore documentazione in merito alla Bianchini Costruzioni, ditta inizialmente esclusa e ad aprile riammessa nella white list delle imprese e di proprietà di Augusto Bianchini, imputato insieme alla moglie Bruna Braga nell’udienza preliminare di Aemilia. Proprio questo passaggio sarebbe finito nel mirino degli inquirenti.

E proprio in merito al ritorno dell’azienda nello strumento creato per evitare che le ditte a rischio infiltrazioni malavitose potessero lavorare nel cratere, sarebbe stato chiamato a testimoniare come persona informata sui fatti il prefetto di Bari. Ad aprile la Bianchini Costruzioni è stata riammessa alla white list e il provvedimento del prefetto ha annullato l’interdittiva antimafia. A sentirlo, appunto, è stato il pm titolare nell’inchiesta Marco Mescolini ma al momento, comunque, non risulterebbero nuovi indagati. Ricordiamo che attraverso la maxi inchiesta sono venute alla luce le arrività illecite della ’ndrangheta in Emilia. Bianchini è finito in manette con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa; essendo, secondo gli inquirenti, collegato a Michele Bolognino, uno degli imprenditori del clan. Nel corso dell’udienza preliminare, andata in scena la settimana scorsa, i legali di Bianchini hanno chiesto l’assoluzione per l’imputato, asserendo come lo stesso non avesse capito il legame tra Bolognino e la ‘Ndrangheta.