REDAZIONE MODENA

Presidio in piazza Matteotti: "Inefficace, uno spreco di risorse. Finalmente si cambia rotta"

Il sindaco ha annunciato una revisione del ’chiosco’: agenti di polizia locale impiegati in pattugliamenti a piedi. Negrini (Fd’I): "Da fine 2023 denunciamo il fallimento di quella iniziativa propagandistica. Avevamo ragione".

Il chiosco di piazza Matteotti ’Modena città sicura’ dove sono collocati agenti di Polizia locale

Il chiosco di piazza Matteotti ’Modena città sicura’ dove sono collocati agenti di Polizia locale

È notizia di ieri la revisione del presidio di piazza Matteotti ‘Modena città sociale e sicura’ – annunciata dal sindaco Mezzetti –, che comporterà uno spostamento ’sul campo’ degli agenti della Polizia Locale, "finalmente destinati – sottolinea Fd’I – al pattugliamento appiedato dell’area e del centro storico". Fratelli d’Italia esulta così per la decisione, dopo anni di battaglie contro un presidio ritenuto "inefficace e uno spreco di risorse". "Era il 30 dicembre 2023 quando denunciammo il totale fallimento dell’operazione piazza Matteotti – ricorda Luca Negrini, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale –. L’annuncio del sindaco, che oggi decide di spostare gli agenti dal presidio fisso per destinarli al pattugliamento, è la conferma definitiva: avevamo ragione noi". "Fu una trovata dell’allora sindaco Muzzarelli – prosegue Negrini – che definimmo, senza mezzi termini, una pagliacciata propagandistica. Un’edicola acquistata per metterci dentro agenti della Polizia locale, senza alcuna considerazione per la sicurezza degli stessi. Non a caso, proprio a causa dell’assenza di una reale trasformazione del chiosco, un agente si ferì gravemente alzando la serranda. Da lì lo stop all’attività, i lavori di modifica e un costo complessivo per i cittadini – tra acquisto e messa in sicurezza – di ben 70.000 euro. Parlammo subito di fallimento annunciato, figlio di un approccio ideologico totalmente errato: impiegare così la Polizia locale era uno spreco. Per questo presentammo un’interrogazione specifica sull’attività del ‘chiosco’, per sapere quante richieste reali fossero pervenute direttamente al presidio tra il 30 dicembre 2023 e il 30 giugno 2024, quante volte fosse stato premuto il pulsante SOS nelle ore di chiusura e quali tipologie di richieste fossero state registrate".

"La risposta dell’assessore – aggiunge Negrini – discussa in aula il 16 settembre, nonostante il tentativo di rendere meno amara l’evidenza, confermò tutte le nostre denunce: solo 10 interventi in sei mesi, tra restituzioni di portafogli, turisti smarriti e semplici indicazioni stradali. Situazioni gestibili da chiunque con l’ausilio, qualora necessario, delle pattuglie della zona, non si era certo riscontrata la necessità di mantenere agenti fermi per ore in un gabbiotto. Senza dimenticare il tasto SOS, utilizzato due volte in sei mesi, una delle quali per errore. La verità è che il presidio non è mai stato un punto di riferimento per i cittadini e non ha mai migliorato la situazione della piazza. Anzi, proprio il fatto che gli orari fossero prestabiliti ha favorito i delinquenti, che conoscevano alla perfezione i momenti in cui l’area era sguarnita. Un fallimento certificato, difeso prima dalla giunta Muzzarelli, poi dall’attuale assessore Camporota – attacca Negrini –, e puntualmente sostenuto da una maggioranza cieca, incapace di ammettere l’errore che oggi viene di fatto smentita". Ora il sindaco, "certifica ciò che Fd’I sostiene da anni: il presidio fisso era una scelta sbagliata", conclude Negrini.