Preso a pugni in auto per una precedenza, la lite degenera: in 3 all'ospedale

Via Piave, aggressione dopo un battibecco. La testimonianza: "È sceso dalla macchina nel traffico e si è fiondato contro di noi. Finestrino spaccato a mani nude"

I vetri dell'auto rotti durante la lite

I vetri dell'auto rotti durante la lite

Modena, 2 ottobre 2022 - Per una precedenza a suo dire negata prima lo ha tempestato di pugni nel suo abitacolo, quindi gli ha divelto il finestrino mandando il vetro in mille pezzi. "I familiari dell’aggressore ci hanno anche insultato, dicendo che persone così dovrebbero tornare in Africa". Scene rusticane venerdì pomeriggio in via Piave intorno alle 17.30. Una coppia è stata presa di mira per qualche chilometro da un automobilista che a un certo punto è passato all’azione. "Tutto è cominciato alla rotonda di via Morandi – racconta Roberta (è un nome di fantasia) compagna dell’uomo pestato – la nostra Ypsilon è stata affiancata da questa utilitaria rossa, c’era molto traffico. A un certo punto, ero io alla guida, ci siamo spostati rapidamente all’uscita della rotatoria e lui lo ha percepito come una mossa per tagliarli la strada".

A quel punto ha ingaggiato un duello via auto con i ‘rivali’. "Ha cominciato a suonare il clacson, insultarci, il mio compagno gli ha risposto mandandolo a quel paese e dicendogli di smetterla, ma lui ha insisteva". Una lite a distanza proseguita lunga la rotonda della Maserati: "Era diretto in via Menotti, allora ho girato per via Piave, così da chiuderla lì. E invece l’altro ha cambiato direzione e ha fatto tutto il giro della rotonda per inseguirci". A un centinaio di metri dalla rotonda del Tempio, ha piantato la macchina nel traffico, "è sceso e si è fiondato sulla nostra: con lui si è avvicinata pure quella che poi abbiamo saputo essere la zia, una signora anziana. Avevamo il finestrino abbassato: ‘Allora forza chi è che deve andare a quel paese, avanti, dimmelo!’, ha cominciato a urlarci il ragazzo: noi siamo rimasti nell’abitacolo. Era visibilmente agitato, tremava di rabbia. Improvvisamente è partito con una girandola di cazzotti contro il mio compagno, che per difendersi ha provato ad alzare il finestrino. Lui però, ormai accecato dall’ira, lo ha divelto del tutto dalla cornice mandandolo in mille pezzi. I frammenti di vetro sono tutti caduti all’interno dell’auto".

Neanche a farlo apposta nella zona dove è accaduto l’episodio abitavano i familiari dell’aggressore: "Ci siamo improvvisamente visti circondati da cinque persone, evidentemente chiamate a dare manforte, che inveivano e ci filmavano: il loro obiettivo secondo noi è denunciarci per falsa testimonianza, negando che ci sia stata un’aggressione. Quello che doveva essere il padre ci ha insultato, qualcuno di loro ha anche pronunciato, chiaramente rivolte al mio compagno di origine africana, frasi del tipo: ‘Questi maleducati dovrebbero tornare nel loro Paese, non rispettano le nostre regole’. Ho intimato loro di non essere filmata e ho chiamato la polizia, arrivata con due volanti". In pronto soccorso lui ha riportato cinque giorni di prognosi per contusioni alle braccia e al petto, lei 10 giorni perché visibilmente sotto choc. "In ospedale ci siamo ritrovati di nuovo tutta la famiglia: una donna ci continuava a filmare e fare foto". Roberta si è rivolta a un avvocato, denuncerà l’accaduto. "Sono stati minuti terribili".