Modena, 8 dicembre 2016 - Quali sono i numeri e, soprattutto, i costi della gestione sanitaria dei profughi sul nostro territorio? Le linee di intervento sono tantissime e vanno dalle vaccinazioni alle visite specialistiche e diagnostiche. E ancora: le patologie contagiose, gli screening sulle malattie trasmissibili sessualmente e – non meno importanti – le ore di lavoro del personale sanitario. A fornici un quadro aggiornato relativo al periodo luglio 2014–ottobre 2016 è l’Azienda Usl di Modena, con una serie di dati riferiti alla presa in carico dei profughi non transitati dall’Hub di Bologna e arrivati direttamente nella nostra provincia. Quasi 800 (798 per l’esattezza) gli stranieri sottoposti a controlli medici negli ultimi due anni per un costo complessivo tra esami, ricoveri, vaccini e retribuzioni del personale che sfiora i 400mila euro (399.217). Entrando nel dettaglio delle prestazioni, gli screening sulle malattie trasmissibili a livello sessuale sono stati 1052: 278 e 257 rispettivamente per l’Epatite B e C, 267 per la sifilide e 250 test per l’Hiv. Lunghissima la lista delle visite specialistiche e degli accertamenti diagnostici, laboratoristici e radiologici eseguiti nel periodo considerato per un costo totale di 106.603 euro. Al primo posto le radiografie al torace (571), seguiti dai prelievi del sangue (326) e dagli esami infettivologici (183). Subito dietro le visite odontoiatriche (129), dermatologiche (109) e pneumologiche (60). C’è poi il capitolo delicato delle malattie contagiose accertate in provincia di Modena tra il 2014 e il 2016. Una novantina i casi segnalati dall’Ausl suddivisi tra rifugiati in chemioprofilassi per Itbl (54), affetti da varicella (15), scabbia (12) e tubercolosi (9), per un totale di 373 persone sottoposte ai controlli. Tutto sommato, tenendo conto che i profughi curati sono stati quasi 800, si tratta di numeri non clamorosi. Motivo? Gli stranieri che partono alla volta dell’Europa e, soprattutto, coloro che al termine di un vero e proprio viaggio della speranza riescono a raggiungerla, sono proprio gli individui più sani e forti fisicamente. I dati modenesi lo confermano, smentendo, in primis, le forze politiche che cavalcano l’argomento evocando possibili contagi e rischi per la popolazione ospitante. Soffermandoci infine sui 400mila euro impegnati per le prestazioni complessive: 82mila euro sono andati a copertura delle oltre 1600 ore lavorate da medici e infermieri; 30mila per retribuire gli infermieri; quasi 11mila per i mediatori culturali; 106mila per esami e visite; 99mila per ricoveri ordinari e d’urgenza e 100mila per i vaccini.